SCUOLA SUPERIORE PRIVATA PARITARIA
DECRETO N.338 MITF005006
DECRETO N.1139 MITNUQ500H
DECRETO N.2684 MIPMRI500E
DECRETO N.1717 MIPSTF500R
IT

Progetto educazione alla sessualità

PROGETTO EDUCAZIONE ALLA SESSUALITÀ premessa 

Educare all’affettività, nel periodo dell’adolescenza, comporta inevitabilmente, forse soprattutto, una consapevole attività di educazione alla sessualità. L'adolescenza – un tempo ritenuta, e non del tutto a torto -  come “ponte”, creme fase di mezzo tra infanzia e adolescenza – è un mondo che rivela alla psicologia dell’età evolutiva aspetti e sfaccettature sempre più complesse.  Non si tratta di una mera transizione: un’immagine dell’adolescenza che, peraltro, finisce per connotarla negativamente quale tappa forzata nella vita di individuo e priva di una sua identità specifica. L’adolescenza è piuttosto il momento in cui il compito dell’Io del soggetto è quello di strutturarsi, di cercare e trovare il cardine della propria identità peculiare, attraverso esperienze di conformismo e di isolamento che si alternano, ma nelle quello si attivano specifici processi evolutivi in una metamorfosi psicofisica a 360 gradi. L’adolescente che non è più un bambino, ma non è ancora un adulto è un’immagine superata ed è importante che l’adolescente stesso sia guidato verso una nuova visione dell’età che sta vivendo, e che non ha precisi limiti cronologici, giacché il suo inizio appare sempre più precoce e il suo termine sempre più dilazionato.La sfera sessuale – a livello sia fisico che psichico – è uno dei motori della metamorfosi di cui l’adolescente è protagonista. È tuttavia uno degli aspetti della sua vita su cui avverte confusione, spesso un’incertezza profonda, tale da generare in lui dubbi, domande, curiosità che però difficilmente si riversano in una verbalizzazione esplicita. L’adolescente ironizza sul sesso, ma ha paura a parlarne: coi genitori, per un reciproco imbarazzo e per una sorta di tabù che resiste graniticamente; coi pari, perché vuole apparire ciò che non è: informato, esperto, pratico. Insomma, l’adolescente vive la “rivoluzione sessuale”, ma non è generalmente consapevole di ciò che sta vivendo. E questo lo espone a un rischio importante in termini di definizione della propria personalità: la disinformazione, il timore, l’assenza di un interlocutore potrebbero portare l’adolescente a un dismorfismo rispetto a tutto ciò concerne la sessualità: a nutrire sensi di colpa, a farsi paralizzare dai dubbi, a costruire un’immagine negativa di sé, a non sentirsi bene con se stesso, persino a sentirsi “sporco”. Viceversa, potrebbero condurlo a esperienze di autoapprendimento e di sperimentazione in proprio, ugualmente pericolose, perché la mancanza di conoscenza o di consapevolezza rispetto a potenziali rischi può generare conseguenze spiacevoli, talvolta anche irreversibili.Chiunque svolga una professione che rientri nel settore dell’educazione ha il compito di facilitare i ragazzi ad acquisire conoscenza e consapevolezza delle emozioni proprie e degli altri, insieme alla valorizzazione delle proprie risorse di gestione della comunicazione interpersonale e di autentici rapporti con i pari e con gli adulti.Tale approccio – che è olistico per la natura stessa di ciò che va a comporre la personalità del soggetto – consente un pieno sviluppo della capacità di apprendimento, non solo cognitivo, di risoluzione di problemi, di capacità di compiere scelte adeguate e di essere protagonista del proprio percorso di vita, ma anche di apprendimento emotivo che consenta all'individuo di realizzarsi pienamente come adulto.La fase di vita della preadolescenza e dell'adolescenza comprende anche, anzi, forse soprattutto lo sviluppo della dimensione sessuale, che ricade poi sui diversi aspetti della personalità, al di là di ciò che è confinato nella dimensione meramente corporea.L’educazione alla sessualità si inserisce all’interno del “Progetto Affettività”, parte integrante della proposta formativa della nostra Scuola, che ha aderito al progetto “Rete di scuole che promuovono salute” – come da specifica all’interno del PTOF dell’Istituto – e fortemente voluto in risposta a bisogni formativi e informativi specifici emersi da alunni di diverse classi dell’Istituto. Si tratta di un intervento di educazione socioaffettiva di natura preventiva, che ha lo scopo di facilitare lo sviluppo psico‐relazionale e sessuale degli adolescenti. La legittimazione di tale proposta formativa, dunque, si fonda su fattori eterogenei, ma ugualmente strutturali per la missione educativa della Scuola:

  • l’invito del MIUR ad approcciare le tematiche dell’affettività (di cui la sessualità è un aspetto di primaria importanza, a partire dalla pubertà e poi per tutto il corso della vita), sulla base della definizione della definizione che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha formulato per quanto concerne la salute dell’essere umano, intesa come benessere della persona a livello fisico, psichico e sociale;
  • la richiesta espressa dei nostri studenti, di abbattere quello che ancora per molti adulti oggi resta un tabù;
  • l’educazione intesa come informazione, ma soprattutto come trasmissione di valori, anche in sede specifica di “educazione alla sessualità”, che in diverse culture è legata a ritualità e simboli dal forte valore connotativo, un valore che – come insegnano la psicoanalisi freudiana e la psicologia analitica di Jung – fanno parte del substrato intimo della psiche umana. Lo sviluppo dell’affettività – attraverso gesti, scambi, esperienze – e i processi d’identificazione con i modelli di genere sessuale maschile e femminile rappresentano la base dell’educazione sessuale.

Il docente della scuola di ogni ordine e grado è, innanzi tutto, un educatore. E il ruolo dell’educatore implica il dovere di offrire e presentare ad ogni ragazzo stimoli culturali, affettivi e sociali adeguati – sempre nell’ottica della salute intesa come benessere psicofisico e sociale – affinché ciascuno sviluppi le proprie potenzialità in modo armonico. Ciò significa accompagnare lo studente, soprattutto in età adolescenziale, nel suo percorso di crescita in modo pieno, globale, ma soprattutto autentico, perché la sua identità si costruisca in modo definito e la sua personalità si sviluppi in modo equilibrato. Il docente raccoglie incessantemente, all’interno del proprio lavoro didattico, le caratteristiche peculiari dello studente che vuole uscire da dietro al banco ed affermare, ciascuno a modo proprio, il suo desiderio, sano e fisiologico, di crescere, di percorrere una strada che lo porti a sentirsi adulto fra gli adulti. Di dare un significato al proprio percorso di vita, un significato che non si può disgiungere dalla dimensione affettiva e sessuale.Educare alla sessualità non vuol dire esclusivamente stimolare negli adolescenti una graduale presa di coscienza delle caratteristiche somatiche e fisiologiche proprie dei due sessi, ma significa essenzialmente estendere tale consapevolezza agli aspetti psicosociali che la sessualità coinvolge. Come? Fornendo agli adolescenti la possibilità di confrontarsi in un clima di fiducia e di ascolto reciproco. Questa atmosfera tende a evitare che i ragazzi si chiudano in modo difensivo e stereotipato nelle loro posizioni, soprattutto riguardo la sfera della sessualità. Si ritiene perciò importante che un buon intervento di educazione alla sessualità utilizzi metodologie di tipo socio‐affettivo, che siano in grado di facilitare la creazione di uno spazio di dialogo e confronto all'interno del gruppo. In tale confronto l’adolescente potrà  guardare alla sessualità nella complessità delle sue varie sfaccettature e dei valori che caratterizzano questa dimensione della persona umana. Comunicare all’adolescente la bellezza e la ricchezza della sessualità è – riteniamo – il modo più sicuro perché l’adolescente, nella fase più complessa del proprio arco di vita, ne abbia una visione serena e positiva, tale da incidere sull’autoimmagine e sull’autostima.

OBIETTIVI DELL’INTERVENTO

I macro-obiettivi che il progetto si propone di raggiungere sono consistono nelle seguenti azioni:

  • Favorire l’integrazione del gruppo dei destinatari, in un clima percepito come non giudicante, sereno e neutro, idoneo a facilitare il confronto e la discussione nel rispetto di tutti e di ciascuno.
  • Favorire la comunicazione e l’interazione sia con i coetanei che con gli  adulti, rispettando i tempi e le modalità comunicative specifiche di ogni partecipante, perché ogni membro del gruppo si senta libero di esprimersi secondo le proprie necessità e in armonia con se stesso.
  • Facilitare l’approccio del singolo partecipante con il vissuto rappresentato dalle proprie emozioni, per giungere alla comunicazione tra il mondo delle proprie emozioni è quello altrui, gradualmente e senza forzature, ma curando di porre le basi per strutturare un rapporto empatico.
  • Promuovere la comunicazione (verbale e non verbale), sia sul piano del “raccontarsi” che su quello dell’“ascoltarli e ascoltare l’altro”.
  • Informare per produrre una vera e strutturata cultura della prevenzione.
  • Guidare i partecipanti verso una prima elaborazione dei significati insiti nei vissuti emotivi ed affettivi delle esperienze che si vivono, sia a livello di singolo sia a livello di gruppo, promuovendo una riflessione che stimoli il senso della responsabilità critica e di discernimento.
  • Individuare con consapevolezza i cambiamenti in corso a livello corporeo, psicologico e relazionale.
  • Favorire l’assunzione di un atteggiamento positivo e sereno nei confronti della sessualità, consapevolmente gestita, e il raggiungimento di una buona conoscenza del proprio corpo, anche attraverso l’apprendimento di termini tecnici (in relazione al corpo, alla sessualità fisicamente vissuta tra due persone, alle pratiche contraccettive, allo stato di gravidanza etc.
  • Promuovere il raggiungimento di uno sviluppo armonico della personalità e tradurre in atto l’autonomia decisionale consapevole e responsabile.
    METODOLOGIE

Si ricorrerà a un approccio educativo finalizzato a valorizzare il confronto, in un clima di rispetto reciproco. Sarà favorito un metodo di tipo attivo, anche attraverso il role-playing, simulazioni e situazioni ludiche, idonee a favorire nei un atteggiamento aperto, rilassato e positivo nei confronti dei temi trattati. L’incontro preliminare dovrà essere a carattere prettamente introduttivo e informativo, anche attraverso la somministrazione di test anonimi per una raccolta preventiva di dati, utile a orientare i contenuti specifici dei singoli incontri.È indispensabile che si verifichino le seguenti condizioni, date la finalità e gli obiettivi suddetti:

  • Consapevolezza che l’eventuale richiesta dell’astensione dagli incontri di una determinata figura (un docente o un qualsiasi membro del personale scolastico) non direttamente coinvolta nell’esecuzione materiale del progetto è mirata solo a facilitare l’apertura dei ragazzi  nel dialogo e nel confronto.
  • Azione di informazione sui genitori da parte della scuola, tramite la distribuzione di brochure informative e la presentazione del progetto stesso. 
  • Schede di lavoro per il confronto delle opinioni
    Ogni scheda contiene una lista di affermazioni che rispecchiano luoghi comuni e opinioni diffuse tra i giovani. Il fine non sarà quello di individuare una risposta corretta, ma di esprimere accordo o disaccordo motivando la scelta, in vista dell’acquisizione di sempre maggiore consapevolezza e senso critico rispetto al tema che si sta trattando. Le frasi formulate saranno desunte dall’esperienza diretta con i ragazzi, oltre che da studi e ricerche. 
  • Il lavoro prevede una prima fase individuale di riflessione, una fase intermedia di discussione in sottogruppi e una fase finale in plenaria. Tale strumento consente ai ragazzi di esprimere le proprie idee e potenziare il confronto con i pari.
  • Scale di autovalutazione, ossia un elenco di domande che mirano a mettere in evidenza atteggiamenti e comportamenti relativi a diverse aree tematiche dell’affettività e della sessualità. Il fine di tali domande è proporre una riflessione sul proprio modo di pensare e agire; ciò deve essere svolto individualmente e in modo anonimo.
    Seguirà successivamente un confronto in seduta plenaria.
  • Storie di vita, ossia verranno utilizzate brevi storie con protagonisti preadolescenti e adolescenti in situazioni in cui i partecipanti che possano riconoscersi (empatia). Gli utenti lavorano in sottogruppi con il compito di inventare un finale. Alla fine verrà condotta una discussione in plenaria in cui emergeranno i contenuti personali proposti dai ragazzi, senza che essi debbano però esporsi in prima persona.
  • Carte stimolo: carte su cui è riportata una parola chiave, un’immagine stimolo, un’affermazione su una determinata tematica o frasi anonime scritte dagli studenti. Le carte o i bigliettini saranno estratti a caso e letti a turno dai ragazzi e infine commentati dal gruppo.
  • Slide e video, utili per spiegare agli utenti basi di anatomia e fisiologia del corpo umano.

PROGETTO AFFETTIVITÀ

Il percorso di sviluppo dell’affettività in età evolutiva (infanzia, preadolescenza e adolescenza) è di importanza cruciale nell'arco di vita dell'essere umano. Comporta una serie di step evolutivi che devono necessariamente compiersi – seppure a un ritmo individualizzato – perché il soggetto si relazioni in modo sano con l’ambiente umano nel quale è inserito e perché porti a compimento i processi d’identificazione con i modelli maschile e femminile per una vita di coppia adulta e consapevole. Tale percorso evolutivo si realizza in famiglia, a partire dalla relazione tra genitori e figli (e la qualità nonché la tipologia di tale relazione è un fattore predittivo per comprendere verso quale tipo di relazione adulta andrà incontro l'adolescente).  L’obiettivo è aiutare il soggetto in età evolutiva a costruire serenamente un’identità definita ed una personalità equilibrata. I docenti, con l’aiuto di psicologi, possono contribuire a questo percorso educativo offrendo stimoli culturali, affettivi, sociali.   

Finalità  Le attività che verranno proposte hanno lo scopo di supportare l’adolescente nel proprio autonomo percorso evolutivo rispetto a:  

1. l’attuazione di scelte responsabili e maturate individualmente concernenti il comportamento di relazione con se stesso e con l’altro; 

2. l’acquisizione del rispetto di sé e degli altri come valore;

3. l’acquisizione di un atteggiamento positivo verso il proprio corpo; 

4. l’incremento di conoscenze sui vari aspetti della relazione con l’altro. 

Obiettivi 

  • Stimolare interesse e consapevolezza sulle tematiche presentate.
  • Favorire la curiosità alla partecipazione al progetto.

 

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