Liceo delle Scienze Umane
Economico Sociale
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Decreto di Parità Scolastica N. 2684 Codice Meccanografico: MIPMRI500E
Il Progetto promosso dall’’Istituto Paritario “S. Freud” “Educazione alla Legalità” nasce dalla consapevolezza che la scuola riveste un ruolo sempre più centrale nella diffusione tra i giovani della cultura della legalità e del valore della convivenza civile.
La Scuola è, infatti, la prima Istituzione con cui l’individuo si confronta nel suo percorso di crescita; le prime “leggi” che vengono fatte rispettare ad un ragazzo sono proprio quelle legate alla disciplina scolastica, così come il primo volto che lo Stato assume è quello degli insegnanti: ecco perché la Scuola è il contesto adatto per affrontare il tema della sensibilizzazione alla legalità e al comportamento civile ed etico.
Il contesto scuola è fortemente organizzato e strutturato: le regole comportamentali e i ruoli sociali sono altamente formalizzati e codificati in un’interazione diadica in cui non solo gli studenti, ma anche gli insegnanti, sono tenuti al rispetto di norme e di regole.
Ed è proprio nell’ambiente scolastico che, attraverso il confronto con l’altro, ciascun individuo comprende di avere, in qualità di “cittadino”, diritti e doveri ed impara a rispettare la libertà altrui.
L’Istituto Paritario “S. Freud” ha pertanto come obiettivo primario, parallelamente a quello dell’istruzione, quello di formare individui con responsabilità civile ed etica.
L’Istituzione scolastica si fa modello di coesione sociale e di integrazione delle differenze tra generazioni, generi, etnie, lingue, religioni e culture.
L’educazione alla legalità, per tale motivo, deve assumere una funzione nuova nel complesso della programmazione didattica e divenire uno tema interdisciplinare ben integrato nei curricula.
Il fine del progetto “Educare alla legalità” è quello di costruire “la cultura che rende liberi”, quella conoscenza e quella consapevolezza che rendono lo studente capace di scegliere e di assumere le proprie responsabilità nella vita personale.
Educare alla legalità e ai diritti umani per l’Istituto “S. Freud” inoltre vuol dire favorire lo sviluppo armonico della personalità dei propri studenti, affinché diventino persone autonome, responsabili, libere da pregiudizi, capaci di difendere i propri e gli altrui diritti, rispettando la propria vita e quella degli altri.
Finalità del progetto “Educazione alla legalita’ ”
I principali obiettivi che l’Istituto “S. Freud” intende perseguire con tale progetto sono:
1. Favorire l’identità degli allievi secondo un’ottica bipolare IO – NOI, DIRITTO – DOVERE , attraverso un percorso graduale di identificazione e di solidarietà prima con la famiglia, poi con gli amici e, via via, con gli ambienti sociali più vasti.
2. Promuovere la cultura del sociale escludendo la violenza, privilegiando il dialogo e la solidarietà e promuovendo il riscatto della dignità di essere cittadino.
3. Agire sull’esperienza quotidiana dello studente preparandolo al riconoscimento convinto e partecipato delle regole della vita democratica e dei traguardi raggiunti dallo stato sociale.
4. Stimolare nei ragazzi la pratica di un diverso rapporto con le Istituzioni e il loro riconoscimento di elementi attivi di quella complessa realtà sociale che sono lo Stato, la Nazione, il Mondo.
5. Realizzare un rapporto interattivo con enti, istituzioni, associazioni, passando da una logica di sistemi chiusi, isolati, statici ad una di sistemi aperti, in equilibrio dinamico, suscettibili di mutamento e sviluppo.
Per un adolescente, riconoscere ed accettare un mondo di regole è sempre un percorso difficile e faticoso, tanto più se la società contemporanea, sempre più spesso, non propone mediazioni simboliche credibili e coinvolgenti, modelli positivi e motivazioni appaganti. La scuola, luogo privilegiato di cultura e conoscenza, si impegna a coltivare e a far crescere sempre più la cultura della legalità valorizzando anche gli altri ambiti educativi, primo fra tutti quello della famiglia, dove i ragazzi possono vivere la dimensione di una sana appartenenza. Ecco un impegno con e per i giovani e le future generazioni.
Le regole sono condivise quando comprese nel loro significato più assoluto, quello cioè del rispetto per la dignità di tutti.
Vivere la legalità è vivere il valore della regola come:
strumento di libertà e di progresso;
garanzia affinché le differenze di ognuno siano un arricchimento per tutti;
protezione dalla violenza, dall’arroganza e dagli abusi di chi pensa di essere più forte;
vivere la legalità è consapevolezza che non vi sono scorciatoie nella vita e che la via più breve ha sempre un prezzo alto che prima o poi dovrà essere pagato; essa è una scelta che esige partecipazione, capacità di critica ma, soprattutto, di autocritica, non disgiunta dal sentimento della solidarietà, senza il quale nessuna società può dirsi veramente civile;
vivere la legalità è credere nelle istituzioni, crescere nella partecipazione democratica, nel pieno riconoscimento della centralità della persona;
vivere la legalità è vivere la libertà;
vivere la legalità è prima di tutto capirla: dove le leggi negano i diritti fondamentali dell’uomo, lì non c’è legalità;
vivere la legalità significa accettarla, farla propria accogliendone le ragioni profonde e farne pratica quotidiana;
vivere la legalità vuol dire condividerla, riconoscendo che dimensione costitutiva della persona è la relazione con l’altro, con la comunità più vasta che ognuno contribuisce a realizzare con la propria libertà e responsabilità;
vivere la legalità significa non barattare diritti con favori; la legalità vissuta da tutti o, almeno dai più, aiuta a sconfiggere l’individualismo, gli interessi di parte, l’indifferenza.
Educarsi alla legalità è dunque il passaporto per la vera cittadinanza, nutrito dalla necessità di dare qualcosa di sé per collaborare al BENE COMUNE cui tutti dobbiamo aspirare.
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’, premessa culturale indispensabile dell’esistenza del cittadino-individuo consapevole, sviluppa la conoscenza della natura e della funzione delle regole nella vita sociale, i cardini della democrazia e l’esercizio dei diritti di cittadinanza; aiuta a comprendere come l’organizzazione della vita personale e sociale si fondi su un sistema di relazioni giuridiche; determina la consapevolezza che valori come dignità, libertà, solidarietà, sicurezza non possano essere considerati come dati per sempre, ma vanno perseguiti, voluti e, una volta acquisiti, protetti; si pone come attività di sensibilizzazione dei quotidiani episodi di illegalità del nostro Paese.
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ come contributo fattivo all’elaborazione e alla diffusione della cultura dei valori civili, all’acquisizione di una nozione più profonda dei diritti di cittadinanza.
EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’ come rispetto consapevole e partecipato delle regole sociali, delle norme giuridiche e dei diritti dell’uomo per formare il cittadino globale, in grado di comprendere una realtà sempre più complessa e in continuo cambiamento, per i conoscere i fattori culturali, sociali, storici che ci rendono diversi gli uni dagli altri e allo stesso tempo uguali, per scambiare i diversi saperi che ci accomunano e ci arricchiscono in quanto cittadini del mondo.
EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ come acquisizione della coscienza di due principi essenziali, quello del “diritto” e quello del “dovere”, quello dell’ “essere” rispetto all’ “avere”.
CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO
Di fronte al disagio che in questo momento si evidenzia nell’organizzazione sociale mediante tristi episodi di bullismo e di cyber bullismo, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha emanato, soprattutto in questi ultimi anni, alcune norme che danno indicazioni precise alle Scuole che devono sempre più avvalersi dell’alleanza educativa con le famiglie.
La Scuola deve pertanto favorire insieme ai genitori, relazioni e colloqui costanti nella considerazione dei ruoli specifici per prevenire e circoscrivere sul nascere episodi di prepotenza fisica e/o verbale e mediante la rete del social network a svantaggio di ogni appartenente la Comunità scolastica.
È utile pertanto far riferimento almeno a:
legge 107 – art.1 – comma 7 – lettera L
linee di orientamento per azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo del 2015
PIANO NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DEL BULLISMO E DEL CYBERBULLISMO A SCUOLA PREVISTE NELLA LEGGE 71 DEL 29.05.2017.
Piano_Nazionale_ l’Educazione al Rispetto (sito noisiamopari.it) nelle scuole di ogni ordine e grado, per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione e favorire il superamento di pregiudizi e disuguaglianze, secondo i principi espressi dall’articolo 3 della Costituzione italiana (Linee Guida Nazionali – art. 1 comma 16 L.107/2015)
Sito USR Lombardia in Aree tematiche → bullismo e cyberbullismo (SCARICA DOCUMENTO: Bullismo e Cyberbullismo)
IL REFERENTE AL CONTRASTO AL BULLISMO E CYBERBULLISMO SVOLGE ALL'ISTITUTO FREDU LE SEGUENTI FUNZIONI:
È compito del referente, al termine della Nomina annuale, fornire una relazione sull’operato e suggerire indicazioni di miglioramento.
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