27 aprile 2022
SCUOLA FREUD – ISTITUTO FREUD
Tecnico Tecnologico – Tecnico Economico – Liceo Economico Sociale
UN AMICO NEL CIELO
A cura di Marina Morazzoni
Anno 2021
In una città deserta e silenziosa, una bambina stava ferma sul marciapiede. Intorno a lei c’erano alcuni palazzi alti, piccole aiuole, un incrocio con dei semafori. Il cielo era azzurro e non si muoveva un filo d’aria, forse era mattina presto. Tecnico Economico Turismo La bimba aveva i capelli lunghi e marroni, era magra: avrà avuto circa dieci anni.Stava in piedi, fuori dal cancello di un’imponente struttura. Era perfettamente immobile e teneva le braccia lungo il corpo con i pugni chiusi... Sembrava una statua dall’aria triste. All’improvviso apparve un bambino biondo e con gli occhi vispi, la vide e le si avvicinò incuriosito. Scienze Umane Economico Sociale
- Ciao, tu chi sei? La bambina non rispose e non si mosse, come se non l’avesse sentito. - Come ti chiami? Lei rimase dritta, immobile continuando a guardare un punto misterioso. - Che ci fai qui? Silenzio. - Che cosa ci fai qui? Ripeté il bambino con un tono più alto. L’hanno chiusa, disse lei con un filo di voce. - Chiuso cosa? chiese lui. - La scuola - sussurrò la bambina, indicando l’edificio alle sue spalle. “HANNO CHIUSO LA MIA SCUOLA” ripeté scandendo bene le parole. Intorno a loro c’era silenzio, tutto sembrava chiuso da molto tempo. Le strade erano piene di erbacce e carte sparse per terra, non c’erano macchine e nemmeno persone. - Sei molto strana, le disse il ragazzino ridendo. La sua risata era così bella, ricordava il suono di mille campanelle. Allora la bambina lo guardò per un momento e vide come i suoi capelli biondi si muovevano al vento leggeri, liberi. - Dove sono finiti tutti? Le chiese ancora lui, sempre più curioso: non riusciva a capire cosa fosse accaduto. - Ma come, non lo sai? Rispose la bambina con aria stranita - No… sono stato lontano molto tempo le rispose il ragazzino. Scienze Umane Economico Sociale
- Lontano dove? - Sul mio pianeta, dalla mia rosa, dove c’è la mia casa. - Sei strano anche tu, allora! Affermò la bambina con un piccolo sorriso. Tecnico Economico Turismo - Me lo dici come ti chiami? Così possiamo essere amici: io sono il piccolo principe! - Quello del libro? - disse sorpresa, ricordandosi del libro che stavano leggendo a scuola - io sono Deline e non so se potremo essere amici, io non ti conosco… -Sì sì, sono io! ...vedi Deline ci vuole un po' di pazienza per essere amici, ci vuole tempo! Scherzò il piccolo principe. - Dai allora sediamoci qui – Deline indicò il bordo del marciapiede – ti racconterò perché hanno chiuso la mia scuola. - Ti ascolto! - rispose lui entusiasta- questo mondo non lo riconosco più! - Nemmeno io – sussurrò Deline – è cambiato. E iniziò a raccontare. Vedi un anno fa all’improvviso le persone hanno iniziato a stare molto male... Avevano la febbre, tossivano e gli mancava il respiro. Prima la malattia era lontana da noi, poi è arrivata anche qui. Io so che le persone, soprattutto quelle anziane, si ammalano, soffrono molto e muoiono. Dicono che sia un virus sconosciuto e spaventoso… pensa che qui tutti hanno molta paura di lui. La gente ha iniziato a restare in casa, i negozi sono stati chiusi, solo gli ospedali sono pieni. Le persone popolano solo le case e non si incontrano più.
Anche adesso, vedi, non c'è nessuno. Deline fece un lungo sospiro. - Hanno chiuso anche la mia scuola e Io mi sento sola. - Beh…anche io sono sempre solo sai…perché sul mio pianeta non c'è nessuno tranne la mia rosa, quindi posso capirti - le rispose sorridente il bambino – e purtroppo lei non parla, e non mi fa tanta compagnia. - Come me, anche io non so con chi parlare disse sorridendo Deline, ma noi ci stiamo facendo compagnia! - Però non si sta male da soli affermò il piccolo principe, sorridendo. - Però a me mancano i miei amici - rispose lei. - Quella cos'è? Chiese lui cambiando discorso e indicando il viso di Deline, accorgendosi solo in quel momento di quello strano oggetto che la bambina indossava sul viso. Tecnico Economico Turismo
- È una mascherina, serve per proteggersi! disse la bambina. - Ma da cosa? chiese ridendo il piccolo principe. - Dal virus! Rispose lei. - Quindi è come la teca di vetro per la mia rosa? Anche io la proteggo dalle malattie e dai bruchi che la vogliono mangiare. Il tuo mondo assomiglia sempre di più al mio. Deline si avvicinò al piccolo principe e gli disse piano in un orecchio: - Se vieni con me, ti faccio vedere un segreto. - Sì un segreto, che bello!
La bambina allora spostò un ramo di un cespuglio, che stava dietro di loro, e sollevò la rete che circondava la scuola. - Dai, vieni, ti porto a vedere un bellissimo posto, così ti puoi ricordare della tua rosa!
I due bambini si ritrovarono in un grande prato verde luccicante, con tanti fiori di tutti i colori, erano molto alti perché nessuno veniva lì da tempo. La natura aveva ricoperto ogni cosa. Intorno volavano farfalle di ogni tipo e dagli alberi si sentivano cinguettii di piccoli e uccelli.Scienze Umane Economico Sociale - E questo cos’è? È bellissimo! - Esclamò il piccolo principe correndo in giro. Si fermò davanti a un fiore dove si posava una farfalla - Non ho mai visto un posto così! Disse girandosi e sorridendo alla bambina. - È solo un giardino! Rispose Deline ridendo del comportamento del piccolo principe. - E quello? - E’ uno scoiattolo.Tecnico Economico Turismo
- Quello? - È un coniglio! La bambina rispondeva ridendo a ogni domanda che il piccolo principe le faceva – Vedi, da quando non ci sono più le persone, gli animali hanno popolato questo posto. - Ma allora non è tutto fermo - esclamò meravigliato il piccolo principe, osservando una coccinella che stava sulla sua mano – La vita c’è! Basta guardare, ci sono gli animali, i fiori e gli alberi! Guarda! - Hai ragione - rispose Deline- non ci avevo pensato! La vita continua… solo che non riusciamo a vederla, possiamo ripartire! Possiamo ritornare a essere felici! -Per me adesso è arrivato il momento di lasciarti e tornare a casa - disse ad un certo punto il piccolo principe - ma da lassù ti manderò dei messaggi ad ogni tramonto - Il bambino indicò un punto in cielo - la notte ti guarderò dal mio pianeta, da qui sembra una piccola luna. - Grazie mio piccolo amico, aspetterò i tuoi segnali e ogni notte ti saluterò - esclamò Deline felice - mi hai ridato la speranza. Lui le fece un sorriso e l’ultima cosa che lei vide furono i suoi capelli biondi che si muovevano al vento leggeri, liberi.Scienze Umane Economico Sociale
Marina Morazzoni