27 febbraio 2023
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Siamo partiti analizzando la definizione di un contenuto e di come possiamo arrivare a crearne di interessanti per chi ne usufruirà. Dobbiamo partire dall’interrogarci: la nostra domanda crea la possibilità di ricevere. Una volta che ci siamo posti le giuste domande riguardo il contenuto che desideriamo creare dobbiamo pensare a cosa vogliamo lasciare ai nostri ascoltatori, dobbiamo trovare una morale.La semplicità è un punto molto importante, ma al tempo stesso difficile. Grazie ad un contenuto di facile comprensione e che sia soprattutto scorrevole abbiamo la possibilità di mantenere l'attenzione dei nostri fruitori per più tempo. Calcolare le tempistiche è altrettanto importante: non possiamo aspettarci che chi utilizzerà questo nostro contenuto possa essere attento per ore, quindi dobbiamo sapere quanto tempo abbiamo per far sì che tutti i concetti rimangano impressi. Ciò avviene anche nella preparazione del nostro progetto, ad esempio stabilendo tempistiche adeguate per eseguire in maniera precisa ed organizzata il nostro lavoro senza tralasciare nulla e senza passare troppo tempo su una singola operazione. Un altro punto che, il relatore Giuseppe Liuzzo, ha sottolineato molto è seguire il ovvero personalizzare i dati che abbiamo, trovare un modo unico personale collegato al nostro campo in modo da poter attrare il consumatore. Avere un particolare permette, infatti, di suscitare curiosità. Trovare una storia e raccontarla al "cliente" in modo tale che lui viva un’esperienza e ne sia attratto perché il cervello umano trova irresistibile le storie, questo è lo Seguire una linea guida nelle nostre storie - partendo dalla situazione - che per rendere interessante e per potere lasciare un ricordo - andiamo a “complicare” e una volta sviluppata bene questa parte che è la più importante, possiamo concludere la nostra storia. Ci sono 4 stili per trasmettere una "storia": il primo è quello informativo il secondo quello argomentativo poi abbiamo quello didattico ed in fine lo stile educativo. Ognuno di questi diversi stili oltre ad una modifica dell’esposizione comprende un cambiamento dei supporti che abbiamo a nostro vantaggio. Usare due parole chiave per iniziare e concludere le nostre complicazioni sono il MA e il PERCIO'. Mescolare le carte, inserire la complicazione all'inizio la situazione al centro e la fine in fondo oppure partiamo dalla fine del nostro discorso per poi andarlo a sviscerare in tutti i suoi punti. Questa modifica della linea guida di una storia andrà, se fatta in maniera corretta a creare interesse. Chiusa questa introduzione siamo passati ad analizzare il modo pratico di costruire una presentazione da zero. Occorre partire dallo scheletro e capire cosa manca al nostro contenuto per poterlo perfezionare ancora prima di creare la nostra presentazione. Bisogna poi progettare un, uno schema base delle nostre slide in maniera stilizzata in modo da renderci conto di quale potrebbe essere il risultato del nostro lavoro. Terminata questa operazione possiamo pensare allo stile: per aiutarci possiamo creare una, una specie di che serve a mostrare in formato visivo e "cromatico" il nostro progetto e i suoi concetti. Durante questa operazione dobbiamo tenere conto dell'importanza che i colori hanno nel nostro progetto, dare un peso a questi colori è fondamentale, non utilizzare più di tre colori è un punto importante per non creare distrazioni al nostro ascoltatore. Dobbiamo eseguire la medesima procedura con il dei nostri caratteri: utilizzare massimo tre font uno per il titolo, un altro per il testo e uno ulteriore per le informazioni aggiuntive e per attirare l'attenzione. A tal proposito conosciamo due tipi di quelli graziati che hanno le “grazie” e quelli bastoni dritti senza grazie, tenendo sempre sotto controllo il grado di leggibilità. Tutto ciò crea un’autentica gerarchia visiva in modo da stabilire da dove il lettore inizierà a leggere. È fondamentale utilizzare le immagini per raccontare una storia. Esistono 4 tipologie: educative, metaforiche, concrete o tangibili e schematiche. Dobbiamo scegliere immagini che vadano a compensare il nostro testo, rappresentando l'una il completamento dell'altra. E' sicuramente giusto inserire immagini ma dobbiamo sempre ancorare i significati con i testi. Creare delle slide interessanti quindi comincia dall’inserire immagini e testo in maniera studiata, il cosiddetto wireframe. a<span class="NormalTextRun SCXW215932216 BCX0" style="color: rgb(0, 0, 0); font-family: " times="" new="" roman",="" "times="" roman_embeddedfont",="" roman_msfontservice",="" serif;="" font-size:="" 16px;="" font-variant-ligatures:="" none;="" font-weight:="" 700;="" text-align:="" center;="" white-space:="" pre-wrap;="" margin:="" 0px;="" padding:="" user-select:="" text;="" -webkit-user-drag:="" -webkit-tap-highlight-color:="" transparent;"=""> cura di Orlando Plumari – 5^B Informatica