27 febbraio 2023
Tra Realtà e Invenzione
1A LES
Di recente, a scuola, durante le ore di letteratura, abbiamo trattato il tema del rapporto fra realtà e finzione. È stato molto interessante per noi, a tal proposito, conoscere il pensiero di Alessandro Manzoni, che nella lettera a Monsieur Chauvet del 1823, sostiene che è proprio nella realtà che si consumano i veri drammi, i sentimenti, le passioni, e che questi possono essere valorizzati dall’invenzione, cioè dalla creatività. Quindi realtà e invenzione diventano gli ingredienti principali della narrativa. È bello pensare al fatto che la creatività non debba per forza rappresentare falsità, ma che anzi aiuti la verità a venire alla luce. È quello che Manzoni definisce come “essenza dell’arte”, un mezzo con cui la letteratura può mostrarsi in tutta la sua autenticità, pur attraverso la fantasia. L’autore sosteneva che un romanzo storico dovesse includere fatti reali e intrecci di fantasia, per cui nella componente inventata figurano necessariamente i dialoghi tra i personaggi, le passioni, i sentimenti, tutte le emozioni umane che danno voce all’interiorità. Tutto questo però, costruito sulla solida base della storia, della realtà, che non deve mai essere corrotta.
È affascinante notare quanto la ricostruzione di un’epoca storica non sia affatto semplice, poiché richiede una ricerca meticolosa, che deve abbracciare ogni aspetto del romanzo, anche le preziose microstorie incastonate nella grande storia, che devono rendere l’opera omogenea e coerente, dando risalto anche alle contraddizioni dei comportamenti. Un concetto in particolare della lettera a Chauvet può riassumere quanto finora detto: Trovare in una serie di fatti l’elemento che li costituisce in vera e propria azione, cogliere i caratteri di coloro che vi agiscono, dare a questa azione e a questi caratteri uno sviluppo armonico, integrare la storia, ricostruirne, per così dire, la parte che è andata perduta, immaginare, anche, dei fatti là dove la storia non dà che delle indicazioni, inventare, se occorre, dei personaggi per rappresentare i costumi di una determinata epoca, costumi di cui si è a conoscenza, prendere insomma tutto quello che esiste e aggiungere quello che manca, ma in modo che l’invenzione si accordi con la realtà, sia un mezzo in più per evidenziare la realtà, ecco quel che ragionevolmente può essere definito creare.