14 marzo 2023
Juan 17 anni:
“Questa mattina andando a scuola, davanti a me mi accorgo che c’era una ragazza che stava camminando, a un certo punto si gira e noto che accelera il passo; probabilmente pensava che la stessi seguendo, o che fossi un malintenzionato, ma non era assolutamente così. Io ho proseguito il mio tragitto, ascoltando la musica, pur non capendo la situazione e perché gli metessi così tanta “paura”. Continua a girarsi ripetutamente con area impaurita, come se volesse controllare. Alla fine la vedo che al semaforo attraversa velocemente la strada pur essendo arancione, e si gira nuovamente verso di me. Devo essere sincero, questo episodio mi ha spiazzato, mi chiedo ancora perché fosse scappata; forse perché ero nero? Forse aveva paura di me e di quello che potesse succedere? Non lo so. Mi dispiace, perché io mi reputo una persona tranquilla. Ma soprattutto è brutto e triste pensare che ci sia quest’aria di insicurezza e di paura costante. Io non posso sapere come si sia sentita, lo posso solo immaginare o comunque percepire. Concludo dicendo che non tutti gli uomini sono uguali.”
Elena, 17 anni:
“Oggi mentre stavo andando a scuola, mi sono accorta che c'era un ragazzo dietro di me. Automaticamente mi sono sentita di allontanarmi da lui, tant’è che, appena scattato il verde al semaforo, sono scappata via. Quasi mi dispiace per quel ragazzo, sembrava una brava persona ma molti eventi della mia vita mi hanno insegnato a non fidarmi di nessuno. Sin da piccola mia mamma mi ha sempre detto di non uscire da sola quando iniziava a fare buio e mi ha sempre raccomandato di scegliere le strade più frequentate.
Fin dalle prime uscite con le mie amiche, abbiamo compreso che passando davanti a uomini di qualsiasi età e nazionalità, diventavamo potenzialmente bersaglio di attenzioni e complimenti non richiesti, per quanto abbiamo tentato di vestirci in modi meno appariscenti possibili.
All’inizio speravamo fossero solo parole, fino a qualche tempo dopo, la situazione peggiorò
notevolmente.
Stavo entrando in metropolitana, pronta per un aperitivo con le mie amiche. Un uomo adulto si avvicinò correndo e senza neanche pensarci due volte, mise la mano sotto il mio vestito, allontanandosi poi soddisfatto, non curante delle mie urla.”
Elena è una metafora per rappresentare tutte le ragazze che ogni giorno escono di casa con il timore e la consapevolezza che potrebbero subire episodi di questo genere. La giornata della donna è un modo per ricordare tutti gli sforzi, tutte le fatiche e tutti i risultati raggiunti dalle donne del mondo passato e contemporaneo. Grazie al duro lavoro svolto in passato, la donna moderna puó essere definita a tutti gli effetti una guerriera. Una combattente forte che non deve essere ricordata un giorno dell’anno, con un augurio o una mimosa, ma ricordata sempre con grande rispetto.
4C LES - Cacciolo, Garzia, Valzasina, Zanebon