14 marzo 2023
Oggi nella giornata dell’8 marzo si onora la donna e i suoi progressi nella parità dei sessi e nel suo ruolo nella società che è cambiato drasticamente negli ultimi secoli passando da essere considerata inferiore e meno capace dell’uomo, al battersi per raggiungere l’uguaglianza sia nell’ambito famigliare che lavorativo e sociale. Tutti noi siamo stati discriminati almeno una volta nella vita. Essere donna significa essere classificata “poco di buono” per qualsiasi cosa, aver paura ad uscire la sera da sole. Le discriminazioni che siano di genere, colore o religione, esistono e sono sempre esistite; possono essere manifestate in modo diretto, come per esempio i femminicidi, o in modo indiretto, come la denigrazione sul posto di lavoro: alcune donne, quando si trovano ad affrontare un colloquio di lavoro, non vengono assunte solo perché potrebbero rimanere incinte oppure vengono licenziate perché il datore di lavoro non vuole pagare il periodo di maternità. Nel mondo del lavoro la parità di sessi è ancora molto lontana, infatti nella maggior parte dei casi le donne non possono rivestire tutte le cariche e i ruoli più importanti, o anche se ci arrivano, non riceveranno mai un salario pari a quello di un uomo che riveste la stessa identica carica. In molti paesi però, il problema è ancora più grande: non si parla di salari inferiori ma di mancanza vera e propria di diritti. Per esempio negli Stati Uniti da poco, l’aborto ė diventato illegale in molti stati. Pensiamo che sia assurdo il fatto che una donna non possa decidere per il proprio corpo e che si sia fatto questo passo indietro, dopo tante lotte per i diritti delle donne, soprattutto in un paese che sotto molti aspetti è innovativo e molto sviluppato. Il fatto che una donna stessa nella Corte Suprema, Amy Coney Barrett, abbia votato contro i propri diritti, fa capire quanto certe idee siano impiantate alla base di una società. Questo cambiamento ha portato e porterà milioni di donne a spendere moltissimi soldi per viaggiare in paesi o stati dove è legale abortire. Ancora di più saranno le donne che, in mancanza di soldi per viaggiare, si sottoporranno ad aborti in cliniche segrete, senza la giusta assistenza e sicurezza, Se questa è la situazione nei paesi più sviluppati, possiamo solo immaginare come sia in altre parti del mondo. Ad esempio in Iran esiste la cosiddetta “polizia della moralità” che si occupa di controllare se le donne non compiono “atti indecorosi”. Qualche tempo fa è iniziata una serie di proteste a riguardo, scatenata da un evento in particolare: il caso di Mahsa Amini. Dopo essere stata arrestata per aver indossato l'hijab in modo sbagliato e condotta presso una stazione di polizia, la giovane è in seguito deceduta a causa di gravi lesioni, dopo tre giorni di coma, suscitando l'indignazione dell'opinione pubblica. Ciò per l’appunto ha scatenato una serie di proteste che ha portato solamente ad altra violenza ed altre vittime innocenti, incluse bambine. Purtroppo non c’è una soluzione immediata a tutte queste situazioni, ma noi possiamo imparare da ciò che succede e non ripetere gli stessi errori. Qualcosa che possiamo fare è usare soprattutto le piattaforme internet che abbiamo a disposizione per diffondere ancora di più la sensibilizzazione e la consapevolezza di ciò che accade giornalmente a tantissime donne nel mondo.
Classe 3A Liceo delle Scienze Umane