22 agosto 2018
SCUOLA FREUD – ISTITUTO FREUD
Tecnico Tecnologico Informatico – Tecnico Economico – Liceo Economico Sociale
MEMORIA ECCELLENTE: APPRESI I MECCANISMI ALLA BASE DELL’ INCREDIBILE CAPACITÀ DI MEMORIZZARE
Ricordare ogni giorno della propria esistenza, e per di più rammentarsi i dettagli, è impossibile per la quasi totalità delle persone. Sebbene molti siano in grado di ricordare con attenzione eventi ad alta connotazione emotiva (come il proprio matrimonio, la nascita di un figlio, il primo bacio, la morte di una persona cara), le giornate cosiddette “normali” sono abitualmente dimenticate o lasciano al più solo un vago ricordo.
Eppure, un numero molto piccolo di persone riesce a ricordare con incredibile accuratezza giornate superficialmente normali. Sono i soggetti dotati di ipermemoria autobiografica ora al centro, per la prima volta al mondo, di uno studio di risonanza magnetica funzionale (fMri) per comprendere i meccanismi neurobiologici alla base di tale straordinaria capacità di memoria.tecnico per il turismo a Milano
Lo studio, condotto sperimentalmente tutto in Italia presso la Fondazione Santa Lucia Irccs di Roma, coordinato da Valerio Santangelo, Simone Macrì e Patrizia Campolongo e pubblicato sull'autorevole rivista Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America (Pnas), ha coinvolto numerosi centri di ricerca tra cui l'Istituto superiore di sanità, l'Università di Perugia, l'Università della California – Irvine e Sapienza Università di Roma.
«Abbiamo monitorato otto persone con ipermemoria, individuate dal gruppo di ricerca nella popolazione italiana dal 2015, e 21 soggetti di controllo con memoria normo-tipica – afferma il primo autore dello studio Valerio Santangelo, dell'ateneo di Perugia e della Fondazione Santa Lucia Irccs – La cosa straordinaria è che, oltre a ricordare il giorno della settimana di una data lontana nel tempo ( ricordano, per esempio) che il 3 agosto del 2011 era un mercoledì!), sono anche in grado di dire come erano vestiti in quella giornata, che cosa hanno mangiato, quale film hanno visto, etc. Ancora più sorprendente è la completa assenza di esitazione o di sforzi consapevoli quando tali soggetti devono richiamare alla memoria eventi che hanno vissuto anche decine di anni prima».Istituto Tecnico Tecnologico Informatica
Durante la scansione fMri ai soggetti è stato chiesto di rievocare esperienze autobiografiche relativamente recenti “L'ultima volta che hai preso un treno”) o remote (“La prima volta che hai baciato qualcuno”). Nell'arco di 30 secondi, i soggetti dovevano premere un pulsante per indicare che avevano rintracciato quello specifico ricordo in memoria (fase di “accesso” al ricordo) e poi continuare a rivivere il ricordo quanto più possibile nel dettaglio (fase di “elaborazione” del ricordo).
«Come era lecito attendersi – prosegue Patrizia Campolongo, della Sapienza e della Fondazione Santa Lucia – i soggetti con ipermemoria autobiografica hanno rievocato un numero maggiore di dettagli e con maggior vividezza rispetto ai soggetti di controllo. Sorprendentemente, le differenze funzionali tra ipermemori e controlli sono state riscontrate unicamente nella fase di accesso al ricordo, ma non di elaborazione dello stesso. Durante la fase di accesso, i soggetti ipermemori hanno mostrato un incremento di attivazione della corteccia prefrontale mediale e della sua connettività funzionale con l'ippocampo, soprattutto nel caso di ricordi remoti. Questi risultati sembrano mostrare che l'ipermemoria consiste principalmente nella capacità di accedere, tramite il circuito prefrontale-ippocampale, a tracce mnestiche non accessibili invece ai soggetti di controllo, spiegando così la maggiore capacità dei soggetti ipermemori di riportare alla luce dettagli infinitesimi del loro passato».scienze umane opzione economico sociale
Questi risultati permettono di aprire nuove frontiere di ricerca sulla memoria, abitualmente studiata in termini di ipo-funzionamento in condizioni patologiche. «Comprendere i sistemi neurobiologici alla base dell'iper-funzionamento di memoria – termina Simone Macrì, dell'Iss – fornisce di fatto importanti indicazioni su come intervenire in termini di stimolazione cerebrale per ripristinare un funzionamento adeguato dei sistemi di memoria in condizioni patologiche».