31 agosto 2016
La filosofia del pensiero positivo, oggi tanto di moda, afferma che allineando la mente a uno stato di positività è possibile trasformare la realtà, partendo dal supposto che i pensieri sono materia viva. D’altronde è noto che dedicarsi su idee negative attiriamo negatività. E lo stesso principio vale al contrario. A tal scopo è necessario imparare a gestire coscientemente i propri pensieri, in modo tale che gli automatismi negativi non ci influenzino.
Le tecniche del pensiero positivo sono molte, prima fra tutte quella che prevede l'uso di affermazioni improntate alla positività, da pensare, scrivere, ripetere mentalmente o persino cantare. Adoperate in tal modo, esse coopererebbero ad avviare una riprogrammazione della mente inconscia. Altre tecniche note sono la meditazione e la cosiddetta visualizzazione creativa. Quest’ultima consiste nell’immaginare in modo vivido la vita che desideriamo, partendo dalle esperienze che ci interessa creare nell’immediato futuro. Le immagini mentali vanno guidate da emozioni profonde, come se il fatto si fosse già avverato. La visualizzazione va quindi ripetuta più volte. Il pensiero positivo, è importante applicarlo nella maniera corretta onde evitare i classici errori da principianti, che possono rivelarsi un’arma a doppio taglio. Scuola Privata Milano
Correnti ed esponenti del pensiero positivo
In via generale si riconoscono due principali correnti del pensiero positivo: una che opera in particolare sulla riprogrammazione del subconscio, cui appartiene per esempio la psicologa Vera Peiffer, e una corrente più immateriale, di cui fa parte la statunitense Louise Hay, derivante dal movimento New Thought. Quest’ultimo ha iniziato a diffondersi nella seconda metà dell’800 negli Usa afferrando sempre più piede. Il movimento non ha dogmi poiché si fonda sull’idea che la Verità sia in evoluzione continua. Inoltre il “Nuovo Pensiero” esamina i pensieri creatori della realtà e, perché tali, capaci di modificare la nostra vita, in bene o in male. Ecco perché riprogrammare i pensieri allineandoli con le leggi universali in un’ottica positiva può davvero migliorare le nostre esistenze.
Louise Hay è una delle formatrici che ha in maggior misura contribuito alla diffusione del pensiero positivo. Esperta e terapeuta metafisica, ha scritto moltissimi libri a tema, pubblicato video e registrazioni audio, nel convincimento che il pensiero possa davvero influenzare la realtà. A questa conclusione Louise arriva sperimentando su se stessa gli effetti di tale filosofia, che a suo dire l’avrebbe aiutata a lottare una grave malattia che le era stata riconosciuta. Oltre alle affermazioni positive, Louise afferma di aver impiegato molto le osservazioni allo specchio, sperimentando giusti esercizi in grado di aiutare a guardarsi dentro. Louise Hay propone anche corsi il cui obiettivo è insegnare ai partecipanti a volersi bene, ad amare gli altri e ogni forma della propria vita, comprendendo che le affermazioni positive sono fondamentali per indurre un reale cambiamento così come l’amore per se stessi, autentico strumento miracoloso.
Un’altra autrice del New Thought parecchio celebre e apprezzata è l’australiana Rhonda Byrne, autrice di “The Secret”, in cui svela con un linguaggio accessibile a tutti i segreti della felicità, rivelare che il mondo circostante ce lo costruiamo ogni giorno con le nostre scelte. Bob Proctor, autore di “Sei nato ricco”, è un altro esponente del pensiero positivo, che propone esercizi di tipo mentale e fisico per migliorare la qualità della vita. E ancora Tony Robbins, life coach che adopera spesso la Programmazione Neuro Linguistica, PNL, per migliorare la vita delle persone. Istituto Turismo
Sebbene esistano numerose correnti di pensiero positivo, ognuna delle quali propone esercizi diversi, alcuni principi di base rimangono perlopiù immutati: partiamo dall’atteggiamento con cui affrontiamo quotidianamente le giornate, dal primo mattino. Questo dovrebbe essere improntato alla positività, nella coscienza che qualunque cosa accada sarà un’esperienza meravigliosa e comunque d’insegnamento. Secondo principio indispensabile la famosa gratitudine, in altre parole essere grata per quello che abbiamo, persino per il tetto che ci protegge ed eventualmente dedicare a questa pratica qualche riga scritta in modo da fissare le emozioni positive sperimentate. Il terzo principio è la condivisione con persone che aiutano l’individuo a migliorarsi. Il quarto punto riguarda la solidarietà che può essere pratica anche con piccoli gesti di cortesia quotidiani, infine gli obiettivi che ci poniamo, indispensabili per avere una rotta.
Oramai numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato l’efficacia del pensiero positivo, ma nonostante si tratti di una pratica utilissima, cela alcune insidie, specialmente per i principianti. Chi non se ne occupa professionalmente tende, infatti, a rimpiazzare le emozioni negative con sentimenti di amore e gratitudine fasulli. Come ci suggerisce la terapeuta americana Debbie Ford, è importante ricorrere al pensiero positivo nel modo corretto: se esso diviene una maschera attraverso la quale nascondere la nostra vera identità, che è fatta di luce ma anche di buio, non è d’aiuto. Anzi, può addirittura diventare controproducente. Istituto Informatica Milano
In definitiva il pensiero positivo dovrebbe aiutarci a guardare in un’ottica positiva anche le caratteristiche apparentemente più negative di noi stessi (esse celano risorse preziose), ma non rimpiazzarle con qualcos’altro dandoci l’illusione che non esista. In tal caso, alla fine, si ripresenteranno.