23 marzo 2016
Nell’era della globalizzazione studiare una lingua straniera, sia essa comunitaria o extra comunitaria, è oggi fattore imprescindibile di crescita personale e formativa per ciascuno studente.
Accanto all’approccio comunicativo quale miglior metodo di insegnamento a disposizione del docente di lingua, diventa di fondamentale importanza invitare gli studenti, già dai primi anni della Scuola Secondaria di Primo Grado, a partecipare a viaggi studio nei Paesi di cui si studia la lingua poiché essi rappresentano un momento di vera crescita, permettendo a ciascuno studente di immergersi letteralmente nella vita del Paese che lo ospita.
Se risulta chiaro il valore di un tale viaggio dal punto di vista didattico nell’apprendimento della lingua straniera, ancora più sorprendenti e gratificanti sono i benefici che esso apporta in termini di senso di indipendenza, relazioni interpersonali e anche autostima.
Vivere e convivere con una famiglia straniera in una casa che non è la propria richiede sicuramente una capacità di adattamento che inizialmente pochi studenti hanno, perché fin da subito è necessario modificare le proprie abitudini e stili di vita, dagli orari del pranzo e della cena alla tipologia di cibo, alle abitudini domestiche e di vita quotidiana. Necessariamente i ragazzi si aprono verso una cultura a volte totalmente differente dalla propria, scoprono il quotidiano della famiglia che li ospita, di una città e anche di modi di vita diversi dai propri, migliorando poco per volta la loro capacità di adattamento ad una realtà diversa.
Alla questa si unisce la necessità di comunicare utilizzando una lingua diversa dalla propria, di vincere la timidezza, magari per venire in aiuto dell’amico o del compagno più insicuro. In questo modo i ragazzi acquisiscono comportamenti responsabili nei confronti di se stessi, degli altri e dell’ambiente; stabiliscono fra di loro rapporti interpersonali di collaborazione e di amicizia, imparando anche a rispettare regole condivise.
Grazie a questa meravigliosa esperienza i ragazzi capiscono di essere cittadini del mondo e imparano a guardare “il diverso” con occhi nuovi e con una diversa consapevolezza. Arricchiscono non solo il proprio bagaglio culturale, ma anche la propria vita e il proprio percorso formativo.
Prof.ssa Giorgia Tremolada
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