10 ottobre 2024
Nelle date del 4, 7 e 11 novembre 2024 le classi 4^ A, 3^ B, del Liceo delle Scienze Umane ind. Economico Sociale e le classi 3^ A e 4^ A del Liceo Scientifico prenderanno parte all’uscita didattica presso Palazzo Marino – sito in Piazza della Scala 2 - Milano
VISITARE PALAZZO MARINO
Il Palazzo Dal 1861 sede dell’Amministrazione comunale, Palazzo Marino fu fondato nel 1558 su progetto dell’architetto perugino Galeazzo Alessi. L’edificio deve il nome al committente, Tommaso Marino, un ricco commerciante genovese che a Milano aveva fatto la sua fortuna e che lo fece realizzare per farne la propria prestigiosa abitazione. Il palazzo rimase incompiuto a seguito dell’abbandono dei lavori da parte di Alessi nel 1570 e venne ultimato solo alla fine dell’Ottocento dall’architetto Luca Beltrami. Palazzo Marino è situato nel centro storico di Milano, nella zona monumentale ottocentesca postunitaria data dalla nuova Piazza del Duomo, dalla Galleria Vittorio Emanuele e da Piazza della Scala. Quest’ultima è stata ricavata dallo sventramento di un isolato di case fatiscenti addossate al lato incompiuto di Palazzo Marino che, originariamente, aveva l'accesso principale in Piazza San Fedele. I due assi monumentali verso il teatro alla Scala e il castello Sforzesco conferiscono il nuovo abito urbano. Tommaso Marino lo volle come sua principesca dimora nel cuore della sua città d'adozione in cui si trasferì a 71 anni da Genova. Appartenente della ricca famiglia genovese dei Marino, ricoprì incarichi prestigiosi e molto redditizi, tra cui spiccano l'attività di esattore delle imposte e il monopolio del sale. Certamente non fu un personaggio molto amato a Milano, ma ci lascia un capolavoro assoluto della storia dell'architettura. Il suo palazzo iniziato, quando Marino aveva 78 anni, su progetto di Galeazzo Alessi divenne, dopo alterne vicende, sede comunale nell'Italia postunitaria e, grazie agli interventi di Luca Beltrami, venne concluso con la nuova facciata principale su Piazza della Scala.
Costruito fra il 1557 e il 1563 su progetto dell'architetto perugino Galeazzo Alessi, appositamente convocato a Milano proprio per l'occasione, il palazzo si orientava originariamente verso Piazza San Fedele. Molti scultori della Fabbrica del Duomo parteciparono attivamente alla realizzazione degli intagli del palazzo. I milanesi tuttavia vedevano di cattivo occhio questo grandioso progetto, tanto che quando nel 1560 il conte Tommaso Marino ottenne il permesso di aprire una nuova strada che, partendo dall'ingresso principale, si sarebbe congiunta fino a Piazza Mercanti, il malcontento popolare riuscì addirittura a bloccarne la realizzazione. La costruzione del palazzo continuò con la raffigurazione nel cortile del palazzo delle Fatiche di Ercole e delle Metamorfosi di Ovidio. Il Salone d’onore (oggi conosciuto come Salone dell’Alessi) aveva dipinto sul soffitto le “Nozze di Amore e Psiche nel convito degli Dei”. Agli angoli del soffitto Aurelio Busso aveva dipinto le Quattro Stagioni. Sotto il cornicione le Muse, Bacco, Apollo e Mercurio affrescati da Ottavio Semino, alternate con bassorilievi con le storie di Perseo. Sugli ingressi erano collocati i busti di Marte e Minerva.
COSA SCOPRIRETE DURANTE LA VISITA GUIDATA?
L’eccezionalità della visita è data dalla possibilità di ripercorrere in poco tempo tutta la storia del palazzo e di chi lo volle. Il primo palazzo milanese con una facciata completamente rivestita in pietra e di elementi architettonici e artistici. Uno scrigno d'arte e di storia, la Casa dei Milanesi. Durante la visita, si potranno ammirare in sequenza le più belle sale del Palazzo: la Sala Alessi, la Sala Marra, la Sala Consiliare, la Sala dell'Orologio in cui sono esposte le bandiere olimpiche, la Sala della Giunta. Grazie ad uno sponsor tecnico, la città potrà ammirare nel 2025 le facciate di Palazzo Marino accuratamente restaurate. I lavori sono partiti dalla facciata verso Piazza della Scala, realizzata alla fine dell'ottocento in “Ceppo del Brembo”, una pietra friabile che nei decenni si è molto ammalorata. Partendo dalla mappatura dello stato di fatto, realizzata con tecnologie innovative, il restauro conservativo permette di pulire e riparare le parti erose e i punti in cui il ristagno di acqua causa la formazione microrganismi e l'inquinamento crea croste nere, mettendo così in evidenza i motivi decorativi della facciata per restituirla alla città.
SALA DELLE TEMPERE
È la sala posta all’entrata del Palazzo. Una carta in trompe-l’oeil simula gli antichi cuoi di Cordoba, con zoccolature di finto marmo. All'interno sono presenti quattro grandi tele seicentesche provenienti da Villa Litta Modignani con scene di vita dei santi Pietro e Paolo, opera di un ignoto pittore, forse romano.
SALA DEGLI ARAZZI
Al suo interno sono affissi tre antichi arazzi che raffigurano storie tratte dalla vita di Marco Aurelio. In un quarto arazzo, a carattere mitologico, figurano gli eroi Perseo e Bellerofonte mentre combattono contro le belve. Si tratta di prestigiosi arazzi tessuti in botteghe di Anversa e Bruxelles tra il XV e il XVI secolo.
SALA DELLA TRINITÀ
Questa sala, che in origine doveva essere l’antico oratorio, presenta alle pareti degli affreschi strappati provenienti dalla chiesa di San Vito in Pasquirolo di Milano, attribuiti all’opera di Giovan Mauro della Rovere, detto il Fiamminghino. In un affresco staccato dalla chiesa di San Vincenzino, opera di Giovanni da Lomazzo, è raffigurato San Vincenzo in abito da diacono con l’attributo iconografico, la ruota della Macina, che ne ricorda il martirio.
SALA DELLA RESURREZIONE
Anche qui troviamo affreschi provenienti dalla chiesa di san Vincenzino, sempre attribuiti a Giovanni da Lomazzo. In particolare possiamo ammirare un affresco in cui è raffigurato san Lorenzo con la graticola, suo attributo iconografico, e una serie dedicata alla vita di Cristo: la Salita al Calvario, la Deposizione nel Sepolcro, la Discesa al Limbo. All’interno di una finta cornice architettonica si trovano un Noli me tangere e un’Adorazione del Bambino, quest’ultimo probabilmente ancora più antico e che potrebbe riferirsi all’ambito del Bergognone.
SALA ALESSI
Questa sala costituisce il Salone d’onore e prende il nome dall’architetto Galeazzo Alessi che ha progettato l’intero palazzo. Nella sala, sotto il cornicione, si trovano dodici affreschi con le Nove Muse e gli dei Apollo, Bacco e Mercurio. Due grandi busti posti sopra ai portali rappresentano Marte e Minerva e alcuni bassorilievi in coccio pesto narrano storie mitologiche. La grande volta, con le sue decorazioni, non è quella originale essendo stata ricostruita dopo i bombardamenti bellici del 1943. SALA DELL’URBANISTICA
Nella Sala dell’Urbanistica troviamo affisse alle pareti delle copie di stampe ottocentesche in cui sono raffigurati alcuni dei luoghi più importanti e significativi della città. Sopra i portali sono posti degli ovali con i ritratti di quattro grandi architetti che hanno realizzato importanti edifici della città: l’Alessi, il Piermarini, il Richino e il Pellegrino.
SALA GIALLA
La sala prende il nome dal colore del damasco che ne ricopre le pareti. Gli arredi sono di grande effetto: oltre a quattro ritratti d’epoca, vi si trovano una monumentale specchiera neo-barocca ottocentesca in legno intagliato e dorato sopra una consolle con piano in marmo e struttura barocca; un grande lampadario di cristallo di Boemia e un orologio francese del XVIII secolo.
SALA MARRA O VERDE
La sala è intitolata a un ex presidente del Consiglio comunale scomparso prematuramente all’età di 43 anni, Giovanni Marra. Gli arredi importanti rendono prestigiosi questi spazi che sono la sala più famosa di Palazzo Marino per aver dato i natali a Marianna de Leyva, meglio conosciuta come la Monaca di Monza.
AULA DEL CONSIGLIO COMUNALE
Lo spazio è suddiviso in tre zone: emiciclo, tribuna stampa e tribuna pubblica. In questa sala si tengono le riunioni consiliari. Su una parete spicca un grande dipinto con Sant’Ambrogio a cavallo, realizzato nel 1591 dal pittore manierista Ambrogio Figino.
IL CORTILE E IL LOGGIATO
Non distrutto dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, per gran parte si presenta come doveva essere nel Cinquecento. È disposto su due livelli e presenta una ricca decorazione tipica dello stile manierista, con bassorilievi raffiguranti le dodici fatiche di Ercole della mitologia e “Le metamorfosi” raccontate da Ovidio. Dopo aver percorso lo Scalone d’onore, realizzato da Luca Beltrami, si giunge al primo piano dove all’interno di una nicchia si trova il busto del conte Antonio Beretta, primo sindaco della città. Nel grande loggiato sono posti i busti di tutti gli altri ex sindaci deceduti che Milano ha avuto nella sua storia.
SALA DELLA GIUNTA
Sul fronte di piazza della Scala si affaccia la grande Sala della Giunta con il soffitto a travi e il pavimento in legno di noce. Alle pareti campeggiano tre grandi affreschi del Tiepolo ricavati dal secondo strappo effettuato a Palazzo Dugnani.
LA SALA DELL’OROLOGIO
Attraverso il loggiato si accede all’ultima sala del percorso di visita: la Sala dell’Orologio. Si tratta di un elegante ambiente di rappresentanza in cui hanno trovato collocazione arredi in stile rinascimentale insieme a quattordici tele originali del Seicento, opera di importanti pittori dell’epoca.