8 maggio 2020
Scuola24, il quotidiano della Formazione, dell’Università e della Ricerca de Il Sole24ore, in data 8 maggio 2020, ha pubblicato il Focus realizzato dalla Scuola Paritaria di Milano S. Freud, fondata dal Dott. Daniele Nappo, circa gli esiti dei due primi mesi di Didattica a Distanza attuati a causa della sospensione delle attività didattiche in presenza per COVID-19.
La Scuola, che conta 650 studenti sugli indirizzi Scienze Umane Economico Sociale, Tecnico Tecnologico Informatica e Tecnico Economico Turismo, sta realizzando un nuovo modello di didattica che sta portando ottimi esiti: l’Istituto Freud fa Scuola , senza essere “a scuola”.
Di seguito l’intervista al fondatore dell’Istituto ai giornalisti.
Focus a Milano su scuola a distanza, per l’istituto “Freud”, il 97% segue e apprende, ma restano criticità e paura
L'insegnamento a distanza dovuto all'emergenza Coronavirus sta funzionando: gli studenti
apprendono le lezioni e gli insegnanti hanno trovato le modalità di interrelazione corrette. Permangono però alcune criticità fra cui l'iniziale difficoltà nel nuovo approccio e un senso di spaesamento e talvolta di paura se non angoscia fra i giovani via via sempre minori. E' quanto emerge da un focus della scuola superiore “Freud” di Milano.
In particolare, un monitoraggio per capire l'efficacia degli strumenti per l'e-learning dice che in circa due mesi i risultati sono «molto incoraggianti»: il 97% delle lezioni online sono state seguite dai 650 studenti, il 98% degli allievi è in contatto con attività da remoto, il 99% dei docenti è soddisfatto delle attività online condotte fino ad ora così come la quasi totalità delle famiglie si ritiene contenta degli strumenti e della didattica usati.
Tuttavia inizialmente una generazione di ragazzi che si può definire nativa digitale ha avuto, un po' sorprendentemente, qualche problema tecnico-informatico: caratteristica, ma qui
comprensibile, più marcata nel corpo insegnante che ha richiesto un'ulteriore formazione ad hoc.
Ma soprattutto il “disagio” si è manifestato nel mancato rapporto diretto con i docenti ed è
emersa «la paura di non farcela e un'ansia da prestazione collegata con una comprensibile angoscia per il futuro».
«Ci siamo ritrovati nella necessità di costruire un nuovo modo di fare scuola e si sente la mancanza della relazione personale che è veicolo del sapere - ha spiegato il direttore
Daniele Nappo -. La didattica a distanza ha modificato l'ordinamento della formazione scolastica ed è stato quindi necessario riconsiderare le prospettive e modificare l'approccio
ai processi. La valutazione in itinere è stata computata sullo stato di avanzamento della programmazione didattica e sul Piano dell'offerta formativa in cui i progetti sono inseriti, per meglio valutare il bisogno di cambiare le specifiche di realizzazione o anche il modello progettuale originario, ancora per connettere le attività di coloro i quali sono impegnati
nella concretizzazione del progetto di formazione».