24 novembre 2020
In data 24 novembre 2020, il programma radiofonico “Il Positivo Quotidiano” parla dell’Istituto Paritario S. Freud di Milano.
La didattica a distanza è tornata ad essere una costante per gli istituti superiori. Così la scuola Freud, diretta dal Legale Rappresentante Dott. Daniele Nappo, ha lanciato un nuovo programma per supportare i propri studenti in questa delicata fase.
L’iniziativa si chiama “Progetto comunità affettiva ed inclusiva”: gli alunni stanno vivendo un forte disagio emotivo e cognitivo, a causa della pandemia mondiale per coronavirus. Compito della scuola è quello di supportare gli alunni in questo momento così particolare.
Di seguito l’articolo letto dallo speaker di Radio Bruno Beppe Spatola, ascoltabile al link https://soundcloud.com/user-289289537/positivo-quotidiano-del-24-novembremp3
MILANO, 23 NOV - A oltre 50 mila morti ormai raggiunti purtroppo oggi per il Covid e con la seconda ondata della pandemia che ha spazzato via anche il mondo degli studenti - dopo che le lezioni erano, con difficoltà, ma più o meno regolarmente - riprese, la scuola superiore Freud di Milano lancia un nuovo programma contro il virus: “Progetto comunità affettiva ed inclusiva”.
L’iniziativa segue il “Progetto resilienza” lanciato a settembre alla ripresa dell'attività ed “è stato necessario - spiega il direttore Daniele Nappo - perché purtroppo di nuovo i ragazzi sono a casa e la didattica a distanza non basta. E’ necessario cambiare i canoni dell'insegnamento”. L'istituto è frequentato da circa 700 giovani.
L'obiettivo è salvaguardare la comunità educante - allievi e insegnanti - come luogo intimo e incoraggiante di crescita e affrontare le tempeste emotive e cognitive inattese e coinvolgenti caratteristica della drammatica situazione generata dal Coronavirus.
La tecnica usata è semplice e complessa al tempo stesso: ampia convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, promozione della condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e viva, una scuola che affianchi al compito dell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare a essere. In due parole una comunità inclusiva.
“Oggi il problema non è solo l’adolescenza - spiega Nappo - in questo periodo a causa del Covid si vivono paure, incertezze, errori e fallimenti in misura enorme. Il nostro progetto prevede che con una forza nuova gli studenti vengano spronati a non sostare nello stagno rassicurante, ma fermo, del conosciuto.
Bisogna tenere accesa la luce dei valori. Quindi il corpo docente sta ascoltando uno per uno i ragazzi per capire le loro difficoltà non solo perché sono in Dad. E affrontiamo insieme tutti i problemi per arrivare un percorso condiviso e appunto inclusivo”. (ANSA).