18 giugno 2020
In data 18 giugno 2020 il Corriere della Sera pubblica un articolo riferito all’avvio dell’Esame di Stato Conclusivo a.s. 2019-2020, che secondo l’Ordinanza Ministeriale n. 10 del 16 Maggio 2020 si svolge mediante il solo colloquio orale in presenza, presso la sede della propria Scuola.
La giornalista, Giovanna Maria Fagnani, intervista anche il Dott. Daniele Nappo, Rappresentante Legale della Scuola Paritaria S.Freud di Milano, chiamato a fornire la sua considerazione circa il tema trattato.
Di seguito l’articolo, reperibile al link
MATURITA’ 2020: UNA CERIMONIA SENZ’ANIMA
Nastri biancorossi a indicare i percorsi. In aula solo un accompagnatore. Fuori, sparuti gruppi di amici o genitori in attesa. È stato un po’ scarno lo scenario del primo giorno di questo esame di maturità. Ma le emozioni non erano sottotono. Anzi, ancora più amplificate dal ritrovarsi dopo mesi a rivedere i professori e salutarli per l’ultima volta. Dai licei agli istituti tecnici, l’opinione dei ragazzi usciti dalle prime commissioni ieri era unanime: «Non è stata una passeggiata». Uno di loro, ieri mattina, ha ricevuto la telefonata del presidente della Regione Attilio Fontana: è Mattia, il 18enne che ha sconfitto il Covid dopo 15 giorni di terapia intensiva. «Per fare un grande in bocca al lupo a tutti i maturandi, ho chiamato Mattia che è tra i simboli della lotta di questi ultimi mesi» ha scritto Fontana su Facebook.
In vari istituti i tempi dei colloqui si sono dilatati. Vuoi per le procedure di sanificazione tra un candidato e l’altro, vuoi per qualche intoppo informatico. Al Parini, in una commissione il pc collegato alla lavagna interattiva non funzionava e questo ha provocato ritardi. Viola Turati, ad esempio, è uscita alle 15. «Avevo l’appuntamento alle 12. Ho fatto anticamera, ma sono felice, penso di aver concluso al meglio. L’esame forse è stato più semplice senza scritti. Ma nel maxi colloquio i professori hanno trovato il giusto connubio per testare le nostre capacità in un lasso di tempo contenuto» spiega la studentessa che ora punta al test di Medicina.
Al Carlo Porta, Marco Munari, iscritto all’indirizzo Cucina ha fatto i conti con il suo elaborato in Power Point che non funzionava: «Ho dovuto improvvisare, spiegare tutto a voce. È stato molto difficile prepararsi con la didattica a distanza in questi mesi». Tommaso Lombardi invece si è presentato all’esame al Vittorio Veneto con indosso la felpa del collettivo della scuola. «Ho provato a impegnarmi a fare qualcosa per cambiare in meglio la scuola in questi anni» spiega il maturando, che nella parte sulla Costituzione ha portato un raffronto tra la Carta italiana e gli ordinamenti di Cina, Brasile e Egitto. Non ha apprezzato la didattica a distanza: «È andata bene, per quanto possibile, ma non ha molto senso».
Al liceo linguistico e istituto turistico Artemisia Gentileschi, gli allievi hanno sostenuto l’orale in auditorium o in biblioteca. «Abbiamo cercato di applicare le linee guida individuando gli spazi più idonei. Del resto, i nostri edifici ce lo permettono, sono un gioiello architettonico sulla cui manutenzione servirebbero più investimenti», spiega la vicepreside Gabriella De Filippi. Tra i prof si parla già di settembre racconta Anna Dall’Ora, docente a Corsico e presidente di commissione in via Natta. «Come docenti non riusciamo a immaginare come potrà essere il ritorno sui banchi dopo le vacanze. Ma c’è molta voglia di riprogettare il modo di fare scuola non solo dal punto di vista igienico-sanitario: per svecchiare la scuola ci vogliono energie e risorse e buone idee, che in tanti siamo pronti a dare».
Tra i più critici su questa maturità, il preside dell’Istituto tecnico e liceo paritario Freud Daniele Nappo che parla di «cerimonia senz’anima». «Questo non significa che sia una farsa, ma si è perso lo stimolo di verificare la preparazione. È stata azzerata la meritocrazia, anche perché con la didattica a distanza è più complicata la valutazione che con questa modalità presenta molti imprevisti».