29 maggio 2018
In data odierna, 29 Maggio 2018, tutti gli studenti delle classi 1^ B, 1^ C, 2^ B e 3^ B dell’indirizzo Tecnico Tecnologico Informatico della Scuola S. Freud hanno partecipato alla conferenza “I valori dello sport” con Daniele Padelli, portiere dell’Inter.
Valorizzare e promuovere lo sport significa stare meglio, fisicamente e moralmente, con noi stessi e con gli altri, contribuire a creare un’identità equilibrata, considerare pertanto l’attività sportiva come strumento di benessere volto a migliorare la qualità della vita personale, collettiva e sociale.
Lo sport è un diritto per tutti i cittadini, poiché conserva, anche nelle espressioni agonistiche più alte, il carattere di confronto leale e gioioso, di incontro e rapporto amichevole; la vittoria e la sconfitta fanno parte della vita di tutti noi e quindi bisogna saper vincere senza arroganza e perdere senza risentimento e rancori; più che mai in questi tempi lo sport deve cooperare efficacemente ad affermare una cultura di pace, con l’avvicinamento tra i popoli e col dialogo tra nazioni.
Intraprendendo attività sportive attraverso scelte consapevoli non solo si migliorano le funzioni del nostro corpo, ma si instaurano rapporti leali con antagonisti, e si impara a riconoscere e rispettare i valori dell’ambiente naturale.
Fra i molti valori legati alla pratica sportiva, uno dei più importanti è senza dubbio quello della disciplina: infatti, per affrontare nelle migliori condizioni gli allenamenti più impegnativi e le competizioni, è necessario condurre una vita regolare, fatta di sane abitudini e di riposo, evitando eccessi di varia natura.
È questo, un fattore di crescita importante: ci si abitua a strutturare il proprio tempo, a disciplinare i propri impulsi, a controllare il proprio carattere, a saper rispettare l’impegno preso ed i tempi da questo richiesti. Il mondo dello sport è un terreno idoneo allo sviluppo dell’amicizia. Questa nasce dalla collaborazione tra i compagni di squadra, uniti nel raggiungere un fine comune. Spesso tra compagni di allenamento si stabiliscono vincoli destinati a durare nel tempo, in quanto affinità di interessi e di carattere, consentono di apprezzare la presenza degli altri mentre ci si impegna e ci si diverte nel praticare uno sport che appassiona entrambi.
L’amicizia si estende però anche agli avversari, e non solo ai propri compagni di squadra. Infatti negli sport, l’altro non è solo un avversario da battere ma è anche e soprattutto colui che ci offre degli stimoli, più un compagno di viaggio che un avversario nel senso stretto della parola.
L'allenatore e gli atleti, insieme, mirano al perfezionamento dell’abilità del gioco, alla ricerca delle variabili che consentono lo svolgimento del gesto sportivo nella sua forma più elevata. Per far ciò, vengono curati i dettagli necessari alla costruzione di un meccanismo che consenta all’atleta e alla squadra di esprimersi nel miglior modo possibile.
Oltre al fondamentale sostegno della famiglia e della scuola, anche il momento sportivo contribuisce alla formazione del ragazzo. Infatti, per potersi inserire nel gioco con i propri compagni, è necessario che si apprenda ciò che si può e ciò che non si può fare, conoscere i principi che stanno alla base del tipo di sport che si è scelto di praticare, imparare le regole senza le quali si rimane estranei al momento sportivo. Facendo nostre le regole della competizione, ci abituiamo anche a formarci in un sistema di regole che ci dettano “come giocare” nella vita di tutti i giorni e a costruirci un sistema di valori che ci servono per orientare le nostre scelte e le nostre decisioni, a dirigere secondo un ordine di importanza le nostre azioni e il nostro stile di vita.