5 gennaio 2024
Il Dott. Daniele Nappo, Rappresentante Legale e fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, affronta l'importante tema della genitorialità, il mestiere più difficile. Atteggiamenti sbagliati dei genitori possono causare disagi e ferite emotive nei ragazzi nella fase dello sviluppo.
Non è simpatico dirlo ma a volte la causa dei disagi degli studenti a scuola è legata ad atteggiamenti sbagliati dei genitori. In alcuni casi si tratta di sbagli compiuti inavvertitamente, inconsciamente, ma che possono in un qualche modo lasciare nei ragazzi adolescenti delle ferite emotive profonde. Essere genitori, si sa, è il mestiere più difficile e complicato del mondo: non esiste un manuale di istruzioni e i passi falsi sono spesso dietro l’angolo. Madre e padre dovrebbero smettere di assumere alcune condotte per evitare di creare traumi psicologici. Non si tratta indubbiamente di essere o voler essere genitori perfetti. I ragazzi non hanno bisogno di beneficiare di una genitorialità perfetta, ma hanno invece necessità di sentire una giusta dose di sicurezza e di fiducia. Qualità che invece, alcuni comportamenti, rischiano di minare. I più tipici? Urlare ai figli appena si torna a casa dal lavoro è sbagliato, così come svegliarli con rumori forti o in modo aggressivo o sottoporli al “trattamento del silenzio”. Sono modalità che rischiano di ripercuotersi sul sistema nervoso, innescando uno stato di allerta e stress perenne. In generale i genitori dovrebbero evitare di puntare sulla guerra emotiva per punire i figli, tenendo presente che è fondamentale regolare le proprie emozioni e non considerarli come i responsabili del proprio benessere emotivo. Anche trattare i fratelli in modo diverso, manifestando per esempio una chiara preferenza, è un atteggiamento sbagliato che può avere delle ricadute sui ragazzi. Aspetto importante: ci si deve abituare a chiedere scusa se si è commesso un errore e non si pensi che non si sia tenuti a farlo poiché genitori. I comportamenti sbagliati di madre e padre possono determinare conseguenze serie e, benché si tenda a sottovalutarlo, sono tra le cause più comuni che spingono gli adolescenti a contattare uno psicoterapeuta da adulti. I ragazzi non devono in alcun modo essere considerati dei contenitori per emozioni non elaborate e traumi di mamma e papà. Questi ultimi devono infatti cercare di dare, in tutte le situazioni, sempre priorità alla sicurezza dei figli e che non vanno trattati ingiustamente perché il mondo è ingiusto. Modalità che in realtà non li prepara a nulla: i ragazzi hanno piuttosto l’esigenza di imparare che hanno un posto sicuro dove andare e dei familiari su cui contare quando stanno male. Ogni ragazzo/a ha infatti bisogno, prima di tutto, di comprensione, sostegno e rispetto. In sostanza i genitori devono evitare di gestire i figli come se fossero un’estensione di sé. Intimare o imporre la propria prospettiva senza considerare le loro necessità alla lunga genera ansia, rancore e bassa autostima. Non solo. Poiché gran parte della loro educazione è stata radicata nell’essere visti e considerati una semplice estensione dei genitori, i figli rischiano di crescere senza un chiaro senso di sé. Non è valido, non è giusto credere che i figli debbano essere grati perché li si nutre e li si accudisce quando questo è il compito di ogni genitore. È importante notare che nessuno può proteggere completamente il proprio figlio da tutte le potenziali fonti di trauma. Però investire attivamente per interrompere il ciclo dei traumi infantili può ridurre significativamente il rischio. Credo che il 99,9% dei genitori faccia del suo meglio in assoluto, cosi come penso che la maggior parte di questi errori siano commessi a livello subconscio. Allo stesso modo, però, questo non vuol dire che gli sbagli siano privi di conseguenze e che non ci si debba sforzare di fare meglio.