19 aprile 2024
Il Dottor Daniele Nappo, Rappresentante Legale nonché fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, pone il riflettore sulla dispersione scolastica, un danno legato alla crisi del 2009-2014 quando sono stati tagliati i fondi scolastici.
Quando si parla di scuola si corre sempre il rischio di invischiarsi nelle liti tra partiti. È utopico pensare di raggiungere una condivisione di idee che non metta continuamente in discussione l'assetto della scuola. Un danno capitale è costituito dalla crisi del 2009-2014, quando sono stati tagliati i fondi scolastici e dopo anni ne paghiamo ancora le conseguenze. Oggi la dispersione scolastica è molto visibile ed è un vero e proprio spreco delle risorse del Paese: i poveri sono ancora più poveri e le disuguaglianze sono aumentate. Gran parte dei nostri ragazzi arrivano alla fine del percorso scolastico privi di competenze: bisogna educare alla solidarietà e l'autonomia deve essere ripensata, servono patti educativi di comunità con docenti, dirigenti, studenti e famiglie. Certo è che la scuola dev'essere oggetto di investimento e per questo occorre un ordine stabile che renda chiari i percorsi da intraprendere. Non solo la scuola, ma anche l'università, sta attraversando un periodo complicato. Una vera ripartenza parte da una prospettiva che veda il ruolo centrale dell'educazione per lo sviluppo. Educazione vuol dire "andare oltre": vuol dire non lasciare indietro nessuno. Sono fortemente convinto che il nucleo fondante sia la socialità. La bellezza del frequentare una scuola è la relazione tra i pari: un vivere sociale fondamentale, l'imparare assieme, lo spingersi congiuntamente a capire la vita che è di fronte e dentro di noi affrontando uniti le difficili prove che ci vengono imposte. Il modello che la scuola dello scorso secolo ha utilizzato per diventare di tutti e di ciascuno si è dimostrato inadeguato (...) Serve costruire un'idea condivisa di futuro che leghi il cambiamento della scuola con la rinascita del Paese, è necessaria la volontà politica d'investire sull'istruzione, serve un travolgente miglioramento della qualità quotidiana del fare scuola per fronteggiare le nuove sfide educative.