23 dicembre 2022
Il Dr. Nappo, in questo articolo, sottolinea il ruolo della Scuola quale contesto idoneo a favorire un'educazione alla sensibilità agli studenti, promuovendo il loro pensiero critico, la promozione di empatia e di comprensione, avvalendosi, oltre altri strumenti, anche delle potenzialità intrinseche nelle uscite didattiche.
La scuola dev’essere un ambito di stimoli dove lo studente incontra la possibilità di affrontare, attraverso la capacità di pensiero che si sviluppa proprio tra i banchi, l’esperienza dell’apprendimento con atteggiamento sensibile. Le esperienze fanno crescere loro capacita essenziali perché possano costruire, quotidianamente, un significativo potenziale educativo e formativo. La conoscenza e la cultura in generale offrono certamente sostegno: fanno sviluppare nel modo migliore i giovani, curano le loro sofferenze. Abbiamo quindi bisogno di preparazione e padronanza della conoscenza per vivere meglio e per non essere allontanati verso la bruttura di questi tempi così oscuri.
Si deve offrire agli studenti la possibilità di fare collegamenti tangibili con situazioni che facilitino la crescita e lo sviluppo perché abbiano maggiori possibilità di comprendere il valore della vita; la spiegazione maggiormente sensibile li aiuta a rispettare le culture e a conoscere e vivere, completamente, il multiculturalismo. La sensibilità si acquisisce prima di tutto a scuola, la sensibilità come cultura va trasmessa in età scolastica. Si devono offrire, ancora, agli studenti le abilità per condividere con entusiasmo un percorso interdisciplinare di educazione alla sensibilità che si deve introdurre come aspetto integrante in aula e che fornisca loro le informazioni adeguate. Un progetto che sia capace di promuovere la comprensione multiforme, migliorando le capacità di pensiero critico e promuovendo l’ottenimento dell’ampiezza di un’acquisizione permanente. La scuola deve puntare su questo aspetto con maggiore frequenza e convinzione arrivando a dare consapevolezze pratiche; è qui che i ragazzi possono e devono accrescere le proprie capacità e le proprie idee per coltivarle, in un secondo momento, individualmente. Le esperienze sono parte della vita di uno studente che possono più facilmente concettualizzare quando vedono piuttosto che quando leggono; diamo spazio alle uscite didattiche perché sono momenti eccezionali che infondono un senso di comprensione per gli studenti, oltre che motivazioni e promozione di empatia, di spirito critico. Questa è la conoscenza del mondo che rende gli studenti dei buoni pensatori.