17 febbraio 2023
Il Dr.Nappo nel suo articolo auspica con forza una maggiore sinergia tra Scuola e Servizi Sociali. Tali istituzioni infatti, se assumono in pieno le loro responsabilità, possono fare la differenza nel percorso di vita di uno Studente che vive in un contesto familiare disfunzionale.
Le crescenti diseguaglianze devono essere affrontate con un modello di collaborazione tra scuola e servizi sociali. Docenti e operatori sociali hanno l’obbligo di affrontare insieme le situazioni di difficoltà giovanile. La scuola ha un incarico fondamentale, dopo la famiglia, per la crescita e lo sviluppo psico-fisico dei suoi studenti. Gli insegnanti sono incaricati di svolgere, oltre all’attività didattica formativa, anche quella di osservazione dei disagi o delle difficoltà dei discenti. La scuola può e deve trovare sostegno nei servizi sociali; i servizi sociali sono una rete che si occupa di tutelare gli allievi particolarmente disagiati: con il loro aiuto si cerca di impedire e limitare le condizioni di sfavore, di intercettare i bisogni sia personali che familiari che possano manifestare problematicità. I servizi sociali quindi rappresentano, per la scuola, un supporto che offre strumenti di assistenza alle difficoltà dei giovani. È infatti l’assistente sociale la persona preposta, con una preparazione specifica, a garantire gli ausili necessari.
Dobbiamo immaginare una relazione scuola-servizi sociali maggiormente sinergica, perché si possano definire progetti personalizzati, che possano sviluppare percorsi che cancellino le condizioni di difficoltà, si devono predisporre e stabilire dei veri programmi di connessione comune. La scuola deve occuparsi di relazionarsi con il sistema dei servizi sociali e i docenti non possono far finta di niente se avvertono che lo studente è vittima di percosse o violenze o se vive un profondo stato di disagio psicologico. Una tempestiva segnalazione della scuola mette nelle condizioni il personale specializzato di verificare se sussistano le condizioni per attivarsi e individuare un percorso di soluzione. Non basta più insegnare in maniera adeguata o avere docenti di buona volontà e capacità per risolvere quei problemi che sfociano nell’insuccesso. Oggi abbiamo il bisogno e la necessità di costruire un approccio di cooperazione per promuovere il cambiamento nella relazione tra scuola e servizi sociali, superando difficoltà e differenze delle due istituzioni e i loro assetti. Un collaborativo contatto, un produttivo confronto e una formazione congiunta, sarebbero certamente occasioni per restituire ad entrambi la ricchezza della riflessione e della sperimentazione prodotti nei due ambiti di intervento.