18 giugno 2021
In data 18 giugno 2021, il Legale Rappresentante della Scuola S. Freud, Dott. Daniele Nappo, esprime, nel consueto appuntamento sul quotidiano nazionale “Il Giorno”, le proprie riflessioni sul tema del rientro in classe da settembre.
Sotto lo stimolo dell’emergenza sanitaria, la scuola concorre certamente alla formazione equilibrata dei futuri cittadini e deve poter esser vista al centro di un nuovo modello di società.
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La campagna di vaccinazione, anche per gli studenti, fa bene sperare per una riapertura completa e regolare delle scuole a settembre.
È però legittimo un dubbio: ci dobbiamo aspettare ancora delle restrizioni? Vorremmo pensare alla mascherina e niente di più.
Per fronteggiare la situazione si è capito certamente l’importanza della tecnologia. E inoltre per superare le criticità sono state sperimentate nuove forme di didattica e nuovi modi relazionali tra ragazzi e docenti e tra scuole e famiglia.
E da qui bisognerà ripartire. La pandemia ha certamente rivoluzionato il sistema scolastico e il suo modo di operare, imponendo, di fatto, cambiamenti veloci a tutti gli ‘attori’ del sistema.
Il più grande desiderio rimane quello di poter assicurare a tutti la frequenza perché si è consapevoli che è una esperienza assolutamente non sostituibile. Potenziare la Didattica a distanza, la Dad, però, senza diventare la soluzione definitiva potrebbe essere la strada che porterà a predisporre una riorganizzazione in grado di prestare maggiore attenzione agli studenti più fragili e con disabilità.
Il nuovo anno, il ritorno in classe è previsto per il 14 settembre, dovrà essere concepito diversamente: da un lato ci si aspettano indicazioni precise dalle Direzione scolastiche regionali, dall’altro sarebbe auspicabile che ogni istituto sia in grado di confrontarsi con le proprie risorse e conoscenze e presentare la risposta migliore possibile. Garantendo certamente, come priorità, il diritto alla salute.
La scuola riorganizzata proporrà una didattica “non distante” perché la responsabilità dei docenti è in questa direzione, ma bisogna anche reinventarsi un ruolo che oggi è ritenuto ‘guida’ per gli studenti. Un rapporto vivo che saprà sostenere le difficoltà che ci si augura di non dover nuovamente affrontare. Occorre, dunque, progettare, anche nella scuola, in modo ampio e articolato: progettare in una società complicata, come quella in cui si vive, in una cornice di necessità formative e di benessere dei giovani in tutti i suoi aspetti (...). La scuola concorre certamente alla formazione equilibrata dei futuri cittadini e deve poter esser vista al centro di un nuovo modello di società, che sta nascendo sotto lo stimolo dell’emergenza sanitaria. Appare evidente che anche la scuola ha sviluppato i suoi anticorpi garantendo a tutti inclusività, pari opportunità e un servizio di qualità.
Dott. Daniele Nappo
Rappresentante Legale Scuola Paritaria S. Freud