8 luglio 2022
Metaverso sarà il futuro di Internet? L'insieme di spazi virtuali attraversati da Avatar riuscirà a convincere gli utenti a vivere una realtà parallela alla vita reale?
Qualche mese fa il concetto di metaverso è stato lanciato da Meta, l’azienda madre di Facebook e subito dopo è stato ripreso da altri colossi del settore. Una notizia importante anche per gli adolescenti per i quali la vita virtuale è quasi diventata un’estensione di quella reale. Il metaverso è ancora agli inizi, ma molte aziende stanno già cercando di investire in quest’universo virtuale per promuovere i propri prodotti. Il metaverso permette di vivere nel mondo digitale una vita parallela con un avatar, cioè una figura scelta per rappresentare la propria utenza in comunità virtuali e luoghi di raggruppamento. La banca d'affari americana Piper Sandler ha voluto indagare l'interesse dei giovani su questa importante novità: per farlo ha intervistato 7.100 adolescenti americani nati tra il 1997 ed il 2012.
Grazie ad apparecchiature tecnologiche indossabili, come occhiali intelligenti (smartglasses), caschi e visori di realtà virtuale, guanti e tute tattili, il metaverso dona alle persone la possibilità di vivere conoscenze virtuali prima inconcepibili. Ma, al momento, non sembra ispirare l'interesse dei meno grandi: in effetti, solo il 9% afferma di voler acquistare un visore VR per accedere a questi universi virtuali. Dall’indagine il 26% degli intervistati attualmente in possesso di un visore VR confessa di utilizzare saltuariamente il proprio dispositivo per visitare questi mondi. E’ chiaro che questa tecnologia è ancora lontana dallo stimolare le folle, e soprattutto i ragazzi, anche se qualcuno ipotizza che l'integrazione dei videogiochi potrebbe cambiare lo scenario d’interesse. Oggi un sondaggio rivela che il 25% degli italiani sa cosa sia il metaverso, dato che arriva al 30% tra gli uomini e scende al 21% tra le donne e il grado di scolarizzazione condiziona il livello di conoscenza: il 30% di chi possiede un titolo di studio a fronte del 19% di chi ha una scolarizzazione di base.
Oltre il 50% degli intervistati considera il metaverso non solo un habitat virtuale e digitalizzato, ma una realtà parallela capace di suggestionare la vita reale e in cui poter forse svolgere le stesse attività della vita quotidiana; l’impressione comune è che il metaverso possa sviluppare squilibri e diseguaglianze del mondo digitale, non vanno quindi sottovalutati i segnali di diffidenza. E rimane da capire bene l’impatto presente e futuro su giovani e studenti.
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