SCUOLA SUPERIORE PRIVATA PARITARIA
DECRETO N.338 MITF005006
DECRETO N.1139 MITNUQ500H
DECRETO N.2684 MIPMRI500E
DECRETO N.1717 MIPSTF500R
IT

IL GIORNO – ISTITUTI TECNICI. NUOVO MODELLO INUTILE E SBAGLIATO – DOTT. DANIELE NAPPO

19 gennaio 2024

Il Dott. Daniele Nappo, Rappresentante Legale e fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, nell'articolo odierno tratta la riforma che è stata attuata il 7 dicembre per gli Istituti Tecnici e Professionali. 

Il 7 dicembre scorso il Governo, saltando l’iter parlamentare, ha emesso un decreto con carattere di urgenza per la riforma degli Istituti Tecnici e Professionali, avviata con il Ddl 144 del 2022, e che, nel silenzio generale, stravolge ulteriormente il fine costituzionale della scuola. Ossia contribuire a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese (come previsto dall’art. 3 della Carta). L’importante cambiamento nel settore dell’istruzione, in particolare nella formazione professionale e tecnica, voluto e promosso dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, però non convince. Questo modello parrebbe orientato a innalzare i percorsi di istruzione e formazione professionale e tecnica superiore a standard europei, preparando efficacemente i giovani per le competizioni future, mirando ad assimilare risorse culturali e socio-economiche allargandosi oltre il perimetro scolastico tradizionale. Se l’obiettivo è accompagnare i giovani verso una maturità non solo accademica ma anche professionale, fondata su un’attività lavorativa soddisfacente e in linea con le loro aspirazioni personali, la riforma non appare necessaria e ben regolata. La torsione lavoristica del sistema formativo non abbraccia una sintesi tra teoria e pratica e poco riconosce l’importanza di unire conoscenza ed esperienza: il nuovo approccio non si basa su un ruolo attivo delle scuole e degli studenti. Se verranno preparati tecnici qualificati non si formeranno figure con una mentalità imprenditoriale e manageriale. La visione, infatti, è quella di un vecchio protagonismo delle piccole e piccolissime imprese ispirato dagli anni del boom economico italiano. I giovani non sono incoraggiati a intraprendere il cammino dell’imprenditorialità. La sperimentazione quadriennale, e la rimodulazione del curricolo, forse può funzionare per il percorso professionale non di certo per il profilo tecnico. Prevalgono i timori e la sperimentazione non rappresenta un’opportunità di crescita per il territorio, ma soprattutto non è un arricchimento per la formazione degli allievi. La sperimentazione richiede la rimodulazione del curricolo su quattro anni anziché su cinque, con schemi organizzativi e metodologie differenziate. Non è stato predisposto, cioè, alcun modello nazionale di accordo di rete o di partenariato. Le 1.056 ore del quinto anno verranno spalmate nei quattro anteriori con lezioni che potrebbero essere svolte allungando il calendario scolastico nei mesi estivi oppure estendendo, nel pomeriggio, l’orario settimanale. Queste ore potranno anche essere appaltate agli altri soggetti della rete, con l’utilizzo massiccio degli esperti esterni, e sono previsti accordi di partenariato con i privati che prevedono la possibilità di assolvere all’obbligo scolastico tramite degli stage in azienda a partire dai 15 anni. Inoltre i docenti dovranno organizzare percorsi flessibili, personalizzati e certificati attraverso le Unità di apprendimento (Uda). Quindi è solo l’ennesimo tentativo di separare la formazione pensata per il lavoro dall’istruzione tout court, assoggettando il sistema scolastico, ancora una volta, alle aziende. Infatti si vorrebbero creare percorsi sperimentali che dovrebbero realizzare gli obiettivi del Piano nazionale “Industria 4.0”, a cui le Regioni possono aderire in base alle “esigenze specifiche del territorio” ossia, in base agli interessi dei soggetti privati che ne influenzano le decisioni politiche. L’orario dei docenti sarà rivoluzionato. La burocrazia aumenta esageratamente a causa del sistema delle certificazioni che riguarderà sia tutte le Uda, sia la personalizzazione delle 1.056 ore che gli studenti dovranno svolgere all’interno dei percorsi offerti dalla filiera tecnologico-professionale. Un nuovo modello che sembra inutile e sbagliato.


Istituto Paritario S. Freud – Scuola Privata Milano – Scuola paritaria: Istituto Tecnico Informatico, Istituto Tecnico Turismo, Liceo delle Scienze Umane e Liceo Scientifico
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