10 maggio 2024
Il Dottor Daniele Nappo, Rappresentante Legale nonché fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, nell'articolo odierno pone il riflettore sul calo di iscrizione che stanno affrontando gli istituti tecnici. Questo fenomeno è dovuto principalmente alla percezione nell'immaginario collettivo degli istituti tecnici come semplici e di serie B mentre i licei prestigiosi e di serie A.
Per numerosi anni gli istituti tecnici sono stati il fiore all'occhiello dell'insieme scolastico italiano. Era un indirizzo incoraggiante e rassicurante, anche per le famiglie, poiché lasciava dischiuse due strade: il giovane era qualificato e predisposto a sufficienza per entrare nel mondo del lavoro subito dopo il diploma, ma era anche in grado di proseguire gli studi entrando all'università se lo desiderava e se ne aveva la possibilità economica. Negli anni, purtroppo, qualcosa è mutato e gli iscritti agli istituti tecnici sono diminuiti. A determinare la riduzione degli iscritti c'è stata sicuramente un cambiamento nella percezione dell'istituto tecnico: nell'immaginario collettivo i licei si collocano come scuole impegnative e di prestigio. Neanche si facesse una scala di serie A o B, semplici-difficili. Queste considerazioni sottovalutano gli istituti tecnici. L'orientamento scolastico in uscita dalle scuole medie indirizza spesso gli studenti solo in funzione dei risultati scolastici e non dei veri interessi, delle passioni o delle attitudini. Ciò porta a disincentivare le ragazze e i ragazzi che si iscrivono agli istituti tecnici. Non di meno hanno contribuito alla svalutazione dell'istituto tecnico anche le riforme che negli anni hanno tagliato i fondi. Al contrario si dovrebbe pensare che iscriversi a un istituto tecnico è una scelta che porterà a fare molte ore di formazione pratica: non ci si ferma alla teoria, si prova a realizzare quello che si studia, si sviluppa un grande intuito per il funzionamento di macchine e oggetti dando un vantaggio a chi vorrà cimentarsi per esempio nelle facoltà di Ingegneria (...) Nell'ultimo anno, per fortuna, si è assistito a una crescita nel numero di iscritti agli istituti tecnici: nel 2022/2023 sono saliti al 32,7% delle scelte rispetto al 30,3% dell'anno precedente. Auguriamoci che gli studenti vengano orientati secondo inclinazione e non per salire su una finta scala sociale.