9 giugno 2023
Il Dott. Daniele Nappo, Rappresentante Legale e Fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, affronta il tema delle incertezze e, di conseguenza, del prendere delle decisioni. I ragazzi vanno preparati adeguatamente ai cambiamenti inevitabili che avvengono durante il corso della vita.
In generale scegliere tra diverse opzioni significa affrontare un'incertezza, oggi ancora di più se pensiamo alla complessità della nostra società sempre più influenzata e determinata da eventi imprevedibili. Si può quindi asserire che si evolvono i contesti vicini e distanti: cioè quella che oggi è una buona decisione potrebbe non esserla entro pochi giorni. Bisogna insegnare agli studenti che l'incertezza non è sempre un male. Prendere una decisione esprime la migliore opzione o azione possibile tra quelle disponibili. Lo studente si trova spesso a optare tra varie possibilità e non sempre risulta un compito facile. Se lo studente si trovasse in una situazione ideale per assumere delle decisioni potrebbe utilizzare tutte le informazioni disponibili provenienti dall'esperienza precedente. Il più delle volte però non è così. Ovviamente. Nell'ambito dei rapporti relazionali in una classe devono essere considerate le emozioni che possono influire nel processo decisionale in diversi modi. Il docente deve insegnare a prendere delle decisioni e costruire con lo studente un rapporto di fiducia. Gli adolescenti mostrano una maggiore tendenza al rischio di esplorare i limiti, a cercare sensazioni nuove. Contrariamente a quanto si possa pensare, hanno una stima corretta dei rischi per la salute e per l'integrità fisica: le loro decisioni racchiudono anche la valutazione di un comportamento a rischio, considerano tanto gli azzardi quanto i benefici derivanti da determinati azioni ma attribuiscono maggior importanza ai benefici e il loro modo di reagire, quindi razionale, è diretto preferibilmente verso il piacere o il beneficio immediato. Purtroppo sono poco sensibili alle conseguenze delle loro decisioni: il cervello dei ragazzi non è squilibrato o immaturo, ma va preparato adeguatamente ai cambiamenti imminenti e complessi legati alla vita sociale.