26 gennaio 2021
In data 26 gennaio 2021, il Giorno dedica una pagina all’intervista al Dott. Daniele Nappo, Legale Rappresentante della Scuola S. Freud di Milano.
Il Dott. Nappo esprime ai giornalisti le proprie considerazioni circa la ripresa delle lezioni in presenza, dopo il lungo periodo di lockdown.
La scuola deve poter assolvere la sua funzione di comunità educante, luogo in cui possano crescere le speranze, negli adolescenti, per il futuro.
Gli studenti devono riappropriarsi di una quotidianità, quella scolastica, che non deve più mancare, cosi sarà possibile recuperare quella serenità che tanto è mancata.
Scuola: Freud Milano; bene ripartire, ma ci sia continuità
Nappo, studenti devono riappropriarsi quotidianità scolastica
DISAGI PESANTI, ORA LA SCUOLA NON SI FERMI PIU'
(ANSA) - MILANO, 24 GEN – “Benissimo che si riparta, ma adesso ci vuole continuità. Tutti sono contenti di questa scelta, studenti, insegnanti, genitori, personale, anche se i tempi di comunicazione hanno creato ad alcuni istituti difficoltà.
Ora però, dopo tanti mesi di lontananza dalle aule e di didattica a distanza, bisogna garantire la stabilità di frequenza”. Lo sottolinea il direttore della scuola superiore Freud di Milano, 700 studenti, Daniele Nappo.La didattica - osserva il dirigente interpellato dall’ANSA - necessita di un contatto umano, di sguardi, di relazioni, aspetti che sono essenziali per costruire una formazione e uno sviluppo globale degli adolescenti. La scuola deve poter tornare a essere un punto di riferimento e un luogo dove maturare le prospettive di speranza e di fiducia per il futuro, dopo questo periodo che ha segnato un grave impatto trasformandosi in un disagio per molti di loro, con il rischio di portare con sé conseguenze psicologiche e cognitive causate dall'isolamento”.
“Un crescente numero di studi indica che quella degli adolescenti sia una delle popolazioni più esposte alle conseguenze psicologiche della pandemia - rende noto Nappo -. In Italia uno studio nazionale condotto su 2.064 ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 19 anni ha rivelato disturbi della sfera emotiva di rilievo, specialmente tra le giovani donne. Nella popolazione femminile, difatti, i livelli di preoccupazione e di ansia sono stati più elevati, così come i sentimenti di angoscia e tristezza causati dalla solitudine avvertita durante il lockdown, facendo emergere il ruolo cardine delle lezioni scolastiche in presenza nello sviluppo psichico e sociale degli adolescenti”.
Insomma “gli studenti devono riappropriarsi di una quotidianità, quella scolastica che non deve più mancare, cosi sarà possibile, auspichiamo, recuperare quella serenità necessaria che tanto è mancata; adesso tutti dobbiamo impegnarci perché la scuola non si fermi più”. (ANSA).