17 aprile 2021
In data 17 Aprile 2021, “IL GIORNO” cita il focus condotto internamente alla Scuola Paritaria S. Freud di Milano, in merito alla percezione della qualità della DAD (didattica a distanza) rispetto a quella in presenza.
Dal focus si osserva che più della metà degli alunni esprime rammarico e preoccupazione per la formazione conseguita in pandemia: secondo i più, l’apprendimento è carente rispetto a quello che si sarebbe ottenuto in presenza, a prescindere dalla bontà dei docenti e dalla tecnologia d’eccellenza della Scuola frequentata.
Interessante osservare che il 33% degli alunni sostiene che si sono accentuati dal punto di vista emotivo i contrasti con i componenti familiari.
Dad: focus, studenti meno preparati e rischio Maturità
Nappo (Freud Milano), problemi non vanno negati ma risolti
DAD LUCI E OMBRE: I PROBLEMI VANNO RISOLTI
La Didattica a distanza (Dad) sta creando non pochi problemi agli studenti indipendentemente dall’efficienza del sistema e dall’impegno degli insegnanti: in base a un focus realizzato dalla scuola superiore Freud di Milano il 66,8% dei ragazzi pensa che la preparazione raggiunta sia inferiore a quella che avrebbero avuto andando a scuola, tant’è che il 34,8% ritiene di non avere una preparazione adeguata per affrontare il prossimo anno scolastico o l'esame di Stato a giugno per gli studenti di quinta.
Hanno risposto alle domande, le ultime due settimane di marzo, più di 500 giovani degli oltre 700 iscritti.
Tra gli altri aspetti negativi quasi il 33% sostiene che si sono accentuati dal punto di vista emotivo i contrasti con i componenti familiari. Nonostante tutto, guardando al futuro, il 33,2% ritiene che sarebbe utile continuare a usare la Dad, insieme alle lezioni in aula, anche dopo l'emergenza del Covid.
“Sarebbe sbagliato negare gli aspetti negativi della Dad, al contrario vanno approfonditi, affrontati e possibilmente risolti - spiega il direttore Daniele Nappo -.
E’ stata un’esperienza dura e bisogna prepararsi anche per il futuro perché nessuno sa quali saranno gli effetti della pandemia a breve termine, figurarsi su un lasso lungo di tempo”.
Il 76,8% degli studenti ha dichiarato che i compiti sono aumentati rispetto alle lezioni tradizionali: per il 12,5% il carico degli studi non è stato sopportabile anche per le modalità prive di rapporti personali con i compagni e i docenti, mentre per il 64,3%, benché accresciuto, il carico è stato tuttavia sostenibile. Fondamentale, per oltre il 90 % dei ragazzi, la funzionalità tecnica - interconnessione, tablet e cellulari - e il particolare impegno degli insegnanti nel rendere interessanti le lezioni pur in una situazione atipica.