17 settembre 2021
In data 17 settembre 2021, è uscito sul quotidiano nazionale “Il Giorno” il nuovo articolo del Dott. Daniele Nappo, Rappresentante Legale della Scuola Paritaria S. Freud di Milano.
Il Direttore, nel consueto appuntamento della rubrica “Piazza Lombardia – la formazione oltre il Covid”, pone alcune osservazioni sulla didattica integrata: lavorando sul digitale la scuola permette di migliorare la capacità di fare collegamenti, che è alla base dell’apprendimento, dei giovani di oggi.
Il libro elettronico è oggi una tecnologia giovane, sono ancora molti i passi avanti che si devono fare sia dal punto di vista concettuale sia da quello puramente tecnico, tuttavia è questa la nuova strada che consentirà una piena libertà di apprendimento.
La Rivoluzione del libro digitale nelle scuole
Gli strumenti informatici sono entrati a far parte in maniera importante nella nostra società, tanto da favorire e facilitare una crescita del livello di alfabetizzazione informatica e dell’abitudine a usare le tecniche digitali in tutti gli ambiti della vita quotidiana.
I libri digitali riflettono non solo un’innovazione certamente tecnologica, ma sicuramente hanno avuto un grande impatto culturale.
La scuola italiana deve adeguarsi più in fretta alle nuove e diverse forme di comunicazione e gli strumenti digitali sono i mezzi adatti.
Il libro digitale rappresenta una risorsa per l’approfondimento che per gli studenti con disturbi specifici di apprendimento e l’area linguistica è quella la quale determina più benefici.
In aggiunta alla digitalizzazione dell’impianto didattico, i supporti digitali sono divenuti anche audiolibri, veri contenitori con i quali è possibile partecipare creando o importando documenti e immagini dal web o possono essere contenitori realizzati dalle ragazze e dai ragazzi.
Non è quindi eccessivo dire che una scuola moderna con una struttura digitale utilizza il libro digitale. Studi recenti hanno rilevato dati incoraggianti: studiare con mezzi digitali consente la realizzazione di un metodo multisensoriale, indispensabile per i diversi tipi di intelligenza presenti in classe.
Lavorando sul digitale la scuola permette di migliorare la capacità di fare collegamenti, che è alla base dell’apprendimento, dei giovani di oggi.
Chi ha difficoltà di studio può utilizzare e trasformare un testo in un libro ad alta leggibilità.
Forse, però, non tutte le scuole sono pronte. La diversità la fa tanto il corpo docente: ci sono scuole pronte perché hanno insegnanti e dirigenti scolastici predisposti e preparati proprio perché ci vuole una corretta formazione prima di tutto dei docenti.
Per i ragazzi lo studio con il libro digitale è scoperta, approfondimento, ricerca veloce del contenuto e del dettaglio.
Di conseguenza i programmi ministeriali, su cui i libri di testo ovviamente si basano, vanno riformati perché obsoleti.
Per gli insegnanti il digitale funziona solo se facilita il lavoro; se lo complica non lo usano.
Per i ragazzi il digitale è molto attrattivo perché sono abituati a usare gli strumenti informatici nelle pratiche quotidiane.
Talvolta invece i docenti pensano che siano giochi e a scuola non si gioca.
Il libro elettronico è oggi una tecnologia giovane, sono ancora molti i passi avanti che si devono fare sia dal punto di vista concettuale sia da quello puramente tecnico, tuttavia è questa la nuova strada che consentirà una piena libertà di apprendimento.
Dott. Daniele Nappo
Rappresentante Legale Scuola Paritaria S. Freud