SCUOLA SUPERIORE PRIVATA PARITARIA
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IL GIORNO - L'ABBIGLIAMENTO A SCUOLA? DESCRIVE LA RISPOSTA ALL'ISTITUZIONE

24 giugno 2022

Mantenere un abbigliamento sobrio e decoroso, consono all'ambiente scolastico, dovrebbe essere una regola insita in ogni studente. Purtroppo, il dress-code disinvolto è entrato nelle abitudini delle nuove generazioni. Seenza falsi moralismi i giovani devono imparare a seguire le regole di convivenza e buon gusto del contesto in cui si trovano.

L’abbigliamento a scuola? Descrive la risposta all’Istituzione

"Con l’arrivo della stagione estiva e del caldo, che coincide con il termine delle lezioni e l’inizio degli Esami di Stato, le studentesse e gli studenti si scordano del bon ton. e del modo di vestirsi a scuola. Generalmente l’abbigliamento è confacente con il luogo e il caldo non giustifica un vestiario da spiaggia con canotte, top e infradito. C’è un decoro da rispettare, che riguarda non il personale ma una morale. E’ il coordinatore didattico che nella sua veste di educatore, deve far applicare un abbigliamento pertinente, quale espressione di un valore che dev’essere conservato. I giovani devono imparare a uniformarsi a un rispetto che è considerato al pari di altre attenzioni, che all’interno della scuola devono essere mantenute. La scuola ha il compito d’insegnare e far rispettare la disciplina come mission di un’istituzione dove non si deve derogare, né accettare stranezze o eccentricità.

L’abbigliamento è il linguaggio attraverso il quale si rende omaggio sia al luogo sia all’ambito che rappresenta. Il dress code non può certo essere quello da spiaggia perché l’istituzione merita rispetto ed è assurdo che in alcune scuole si renda necessario metterlo per iscritto. Si è in un ambiente educativo che merita adeguato riguardo e come tale chi lo frequenta deve adeguarsi con sobrietà; certamente un abbigliamento incompatibile va richiamato e sanzionato. Naturalmente i genitori spesso sono pronti a fare delle vere e proprie battaglie e proteste per non dire polemiche. 

Ragioniamo. Chi in un ufficio potrebbe presentarsi in infradito, shirt e canotta? Non si tratta di un ritorno al passato, quando nelle fotografie si era tutti vestiti uguali per eliminare le differenze di classe sociale. E’ una questione di comportamento, anche se non esiste una normativa di riferimento e non si deve arrivare ad averla, anche se gli inviti del Ministro dell’Istruzione tutti gli anni sono rivolti all’adozione di un codice comportamentale.

Certamente le regole vanno condivise e non imposte ai ragazzi, cosi sicuramente si adotta la migliore strategia per assicurare la fiducia e il rispetto reciproco cosa importante su cui costruire insieme le regole di convivenza. L’abbigliamento non deve etichettare uno studente, ma deve fargli capire che esprime un atteggiamento giusto o sbagliato.

Daniele Nappo, direttore Scuola Freud Milano"

 

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