18 gennaio 2021
In data 19 gennaio 2021, il quotidiano nazionale "Il Giorno" pubblica l’intervista fatta al Dott. Nappo, Legale Rappresentante della Scuola Paritaria S. Freud, in merito al clima di incertezza in cui verte la scuola, a causa delle disposizioni regionali dell’ultimo minuto.
Il Dott. Nappo è stato interpellato sulle considerazioni circa la DAD (didattica a distanza) e al ritorno alla didattica in presenza: ci vuole coraggio, gli studenti devono poter rientrare in classe.
Gli alunni non possono sentirsi soli e abbandonati: se non funziona la scuola non funziona la società, sostiene il Rappresentante Legale ai giornalisti.
Di seguito l’articolo, reperibile al link https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ci-vuole-rispetto-per-il-futuro-dei-ragazzi-1.5925604
CI VUOLE RISPETTO PER IL FUTURO DEI RAGAZZI
MILANO - Siamo spaesati di fronte a norme nazionali e regionali che si sovrappongono e si incrociano; famiglie e studenti stanno vivendo il caos più totale in ambito scolastico, il contesto abbracciato è l’incertezza generale.
Lo afferma il direttore dell'istituto superiore Freud di Milano, Daniele Nappo, parlando della situazione della scuola a 48 ore dall’applicazione delle nuove disposizioni.
La Lombardia era stata la prima regione, lo scorso 18 dicembre, a comunicare che gli studenti sarebbero tornati a scuola in modo graduale, si era convenuto una percentuale del 50% in presenza, con l’obiettivo di arrivare progressivamente al 75%, ha spiegato il dirigente interpellato dall’ANSA.
In base ai dati, condivisi con il Comitato tecnico Scientifico lombardo, la Lombardia ha fatto la scelta di proseguire le lezioni per le scuole secondarie di secondo grado con la didattica a distanza al 100%. Ora invece un nuovo stop.
Lunedì non torneranno in classe circa 400mila studenti lombardi, fra scuole superiori statali e paritarie - ha sottolineato Nappo -. C’è isolamento, disorganizzazione e continua indecisione, siamo abbandonati, ci vuole rispetto del futuro delle nuove generazioni, se non funziona la scuola non funziona la società.
In questo momento sulla scuola, c'è una vera e propria paralisi, ci vuole coraggio; gli allievi devono poter tornare in classe per la loro salute fisica e psicofisica.
La scuola non è l'untrice del Paese, lo dicono tanti studi come per esempio quello del Bambin Gesù di Roma.
La Dad non potrà mai sostituire la didattica in presenza.
Il punto è educativo, non medico. Basta usare la scuola come terreno di scontro politico.