9 luglio 2021
Nuovo articolo del Rappresentante Legale della Scuola FREUD, Dott. Daniele Nappo, pubblicato dal giornale “Il Giorno” in data 9 Luglio 2021.
L’articolo tratta dell’importanza del colloquio tra insegnante e docenti, per tratteggiare le caratteristiche del proprio figlio/a, soprattutto all’inizio dell’anno scolastico, e per condividere strategie e finalità per il raggiungimento degli obiettivi didattici e formativi.
Il colloquio scuola-famiglia è indispensabile
Il colloquio genitore-scuola è un momento educativo importante, la famiglia dovrebbe usare questo momento conoscitivo per presentare al docente le caratteristiche del proprio figlio/a così da comprendere a inizio anno come aiutarlo a crescere.
Il colloquio dev’essere fatto con tutta la famiglia, ancora di più in caso di separazione di padre e madre, perché i ragazzi sono frutto della relazione dei genitori. È un momento importante per il percorso formativo di uno studente, dove anche il docente sa mettersi in discussione perché riconosce l’importanza del confronto, perché l’insegnante ha bisogno dell’aiuto del genitore per conoscere meglio gli studenti soprattutto quelli con carattere introverso o con difficoltà relazionali.
Dal colloquio possono emergere molte cose che, valutate dal docente, consentono di conoscere la situazione nel suo complesso.
L’insegnante deve saper ascoltare e non dire necessariamente la sua, per instaurare un clima sereno di collaborazione. Il che non significa che deve essere il terminale dei suggerimenti del genitore, ma per la sua funzione di intermediazione e di supporto deve tener conto del quadro complessivo.
Il docente nel momento del confronto-colloquio deve dire la verità, perché la sincerità è una componente fondamentale; non bisogna drammatizzare, ma intervenire con chiarezza e programmi. Il docente non deve scambiare il suo ruolo, anche laddove emergono dinamiche emotive psicologiche: deve rimanere docente, ossia persona incaricata nel processo di crescita.
Il colloquio non dev’essere uno sfogo delle famiglie, oggi sempre più articolate e complesse. L’insegnante non deve sentire il peso delle difficoltà dei genitori, ma comprendere lo sfondo in cui vive il giovane.
La famiglia dev’essere disposta ai valori e a progetti comuni con la scuola, incontrando di frequente i docenti, seppur sia bene mantenere una giusta distanza, anche se, in un mondo social, è diventato molto difficile. Per un genitore è importante sapere di poter comunicare con il docente di riferimento, ma lo è certamente anche per il docente.
Il rapporto deve essere costruttivo, continuo e aperto. E tanto più ciò avviene tanto più le ragazze e i ragazzi ne trovano vantaggio. I fatti lo dimostrano.
Dott. Daniele Nappo
Rappresentante Legale Scuola Paritaria S. Freud