13 agosto 2021
In data venerdì 13 agosto 2021, il Rappresentante Legale della Scuola Paritaria S. Freud, Dott. Daniele Nappo, esprime le proprie riflessioni sul mondo dell’istruzione al tempo del Covid, nel consueto appuntamento pubblicato dal quotidiano “Il Giorno”.
Nella rubrica “Piazza Lombarda: scuola, salute e sport oltre il Covid”, il Direttore dell’Istituto superiore, a indirizzi Informatica, Turismo e Scienze Umane, sostiene come sia fondamentale, a partire da settembre, avere un piano preciso per la ripresa della scuola in sicurezza: non solo il personale docente e ATA dovrà essere in possesso di Green Pass, ma sarebbe necessario che anche tutti gli alunni fossero vaccinati, per una ripresa in presenza serena, senza mascherina o distanziamento. Chi non intende vaccinarsi, può continuare con la DAD.
Tutti in aula: sì al green pass esteso ai ragazzi
Il dibattito sul green pass nelle scuole è aperto e riguarda non solo i docenti, che sarebbero i primi a essere interessati dall’obbligo ma anche gli studenti; costringere esclusivamente i professori ad effettuare il vaccino sarebbe del tutto inutile, se poi in classe ci fossero anche studenti non vaccinati. Il tema è delicato e se ne sta dibattendo proprio in questi giorni per evitare di arrivare a settembre senza un piano ben preciso. Il vaccino rimane la miglior arma per rendere possibile la ripartenza della scuola in presenza. La riapertura a settembre delle scuole sarà all’insegna del Green pass, anche perché la variante Delta determina sempre maggiori contagi.
La percentuale di docenti vaccinati continua ad aumentare, ci si aspetta che anche gli studenti seguano questo trend. I giovani, a causa della pandemia, da due anni a questa parte sono stati fortemente penalizzati.
La Didattica a distanza (Dad), seppur utile per far fronte all’emergenza sanitaria, ha fatto comparire le criticità dell’organizzazione scolastica come hanno dimostrato le recenti prove Invalsi. Non ci si può permettere di negare, anche a un solo ragazzo, il suo diritto allo studio in presenza. Il Governo sta facendo bene a lavorare sul Green pass obbligatorio, non è pensabile perdere altro tempo e non programmare un futuro in sicurezza.
La scuola è un investimento futuro, anche per una ripresa economica, e non si può essere che contenti che dal Ministero dell’istruzione l’idea è quella di favorire un ritorno a scuola in presenza. Senza dubbio, bisogna rendere le aule ambienti sicuri, rispettando l’utilizzo di tutti i dispositivi di sicurezza e il distanziamento, ma il certificato di completamento vaccinale dev’essere obbligatorio. La percentuale degli studenti vaccinati, particolarmente tra i maggiorenni delle scuole superiori, è ormai molto alta: si è vicini all’80%.
I giovani – dicono i dati - sono più responsabili sui vaccini rispetto a tanti adulti. Incrementare il Green pass nelle scuole, rendendo di fatto obbligatorio il vaccino per i docenti e gli studenti di età superiore ai 12 anni appare quindi ragionevole. Risponderebbe alla volontà di far tornare al 100% in presenza tutti i ragazzi, senza obbligo di distanziamento e della mascherina. Le famiglie si stanno informando e moltissime risultano favorevoli. L’alternativa per quegli studenti che non vogliono vaccinarsi e che non otterranno il certificato però c’è: è la scuola online. In questi casi, l’e-learning si continua a dimostrare vincente e permette di risparmiare tempo senza rinunciare ad un apprendimento di alto livello.
Dott. Daniele Nappo
Rappresentante Legale Scuola Paritaria S. Freud