28 agosto 2021
In data 28 agosto 2021, il quotidiano “Il Giorno” pubblica le riflessioni sviluppate dal Legale Rappresentante della Scuola Paritaria S. Freud, Dott. Daniele Nappo, sul tema del “Cyberbullismo”, nella pagina a lui dedicata settimanalmente, “Piazza Lombardia”.
Studi evidenziano che che il 35% degli adolescenti abbia subito almeno una volta attacchi conducibili al bullismo elettronico.
Da qui l’importante contributo della Scuola, nella promozione dell’educazione ai media, con riferimento alla comprensione critica dei mezzi di comunicazione, e promuovere progetti di prevenzione del cyber bullismo.
Cyberbullismo Anche la scuola lo deve fermare
Il cyber bullismo è un fenomeno costantemente in aumento e molto difficile da contenere: il ‘bullo’, infatti, attraverso la Rete agisce indisturbato con l’identità digitale che cambia a piacere.
Le ricerche indicano che oltre il 90% degli adolescenti in Italia sono utenti di internet e il 98% di questi dichiara di avere almeno un profilo social network.
Spesso i giovanissimi fruiscono della rete senza alcun controllo da parte degli adulti. Stanno crescendo, nell’epoca della tecnologia e dei social, i ragazzi costantemente collegati a internet: i giovani della generazione del nuovo millennio non distinguono la loro esistenza virtuale online da quella reale offline, vivono nella stessa dimensione dando la stessa importanza ai due piani, uno ‘falso’, l’altro effettivo. Dato importante: tra le vittime meno di un terzo ne parla con i genitori per ragioni di vergogna, paura dei rimproveri, costrizione al silenzio.
La fascia di età più colpita è rappresentata dai ragazzi tra i 12 i 18 anni. Il Miur, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, indica che il 35% dichiara di aver subito almeno una volta attacchi conducibili al bullismo elettronico. La minaccia principale si aggira tra i banchi di scuola e sono quindi la scuola e i docenti a dover costruire strategie mirate di intervento e di difesa. Dal 18 giugno 2017 è entrata in vigore una legge contro il cyber bullismo che prevede un’estensione dei controlli sul web e un migliore coinvolgimento delle scuole che ha senz’ altro il merito di considerare questo grave fenomeno degenerativo una priorità per le politiche educative.
Un minore vittima di cyber bullismo potrà chiedere al gestore del sito su cui è stato offeso l’oscuramento del materiale che lo riguarda che dovrà essere rimosso entro 48 ore. E ogni scuola ha istituito la figura del referente per le iniziative contro il cyber bullismo che coordina iniziative di carattere educativo e informativo per un utilizzo consapevole di internet che eluda questi comportamenti distorsivi e disturbanti.
Al fine di un uso consapevole delle tecnologie digitali, però, diventa sempre più necessario promuovere l’educazione ai media, con riferimento alla comprensione critica dei mezzi di comunicazione, e promuovere progetti di prevenzione del cyber bullismo.
Questa nuova realtà interpella la scuola, poiché agenzia educativa, chiedendo d’insegnare ai giovani l’uso critico e cosciente dei nuovi linguaggi e contemporaneamente di svolgere un’importante attività d’informazione, divulgazione e conoscenza per assicurare comportamenti corretti in Rete e prevenire situazioni pericolose.
Dott. Daniele Nappo
Rappresentante Legale Scuola Paritaria S. Freud