20 dicembre 2024
Il Dottor Daniele Nappo, Rappresentante Legale nonché Fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, pone l'attenzione sulla diminuzione di alunni in Italia che decidono di partecipare all'ora di religione. In parte, il fenomeno è condizionato dalla presenza in classe di ragazzi di altre religioni ma in parte anche dalla modalità in cui viene insegnata la materia e gli argomenti trattati. Bisognerebbe, quindi, offrire agli adolesceni mezzi e contenuti per una riflessione critica sull'esistenza umana e sul confronto tra Cristianesimo e le altre religioni.
Non sono pochi coloro che pensano sia inutile l'insegnamento della religione cattolica, seppure religione di Stato, sperano che venga abolito e le risorse destinate ad altri fini. Ma quanto costa la religione cattolica, incluse le «attività alternative» che gli istituti devono assicurare agli studenti che non si avvalgono della materia? Nel 2024, in base al bilancio del ministero dell'Istruzione consultabile sul sito della Ragioneria generale dello Stato, sono stati previsti 859 milioni di euro, oltre 110 più dell'anno precedente (747). Sono in grande aumento i ragazzi che non frequentano l'insegnamento e scelgono attività alternative o di entrare dopo o uscire prima da scuola (se la lezione è a ridosso dell'inizio o della fine della giornata): nell'anno 2023/2024, il 31% degli studenti ha detto no all'ora di religione. Quasi uno su tre. Record a Firenze e provincia, col 61%; nel Bolognese si tocca il 53%. E, in termini assoluti, ventimila studenti hanno abbandonato l'ora di religione in un anno, dato che nel 2022/2023 vi rinunciava solo il 22%. Al liceo le defezioni si fermano, in media, al 19%, nei tecnici salgono al 26% e nei professionali al 29%, con un record del 70% negli istituti di Trieste. In parte il fenomeno è condizionato dalla presenza di ragazzi di altre religioni, ma nell'anno in questione la quota di stranieri alle superiori si è fermata all'8,7%. Insomma, la volontà dei giovani italiani di non seguire l'ora di religione è chiara. È arrivato forse il momento di eliminarla? O bisognerebbe rivedere il programma e farne una disciplina partecipata, dove gli allievi diventano protagonisti di argomentazioni a loro più vicine? Bisogna offrire agli adolescenti mezzi e contenuti per una riflessione critica sull'esistenza umana e sul confronto tra il Cristianesimo e le altre religioni. Dobbiamo pensare a un'ora di religione che non significhi essere credenti, ma che ricerchi una visione più completa del mondo. Insomma, l'ora di religione non è catechismo. E in un mondo come il nostro, in una società fondata su valori cristiani, ma minacciata da fanatismi e fondamentalismi, non sarebbe forse necessario un sapere rispettoso?