23 dicembre 2022
In questo tempo di bollicine, di brindisi, il Dr. Nappo coglie l'occasione per sollecitare un'adeguata educazione, anche in ambito scolastico, per un consumo consapevole dell'alcol da parte dei giovani. L'obiettivo è quello di evitare che i giovani si autodistruggano senza rendersene conto...
In Italia, diversamente da quanto accade nei Paesi anglosassoni o del nord Europa, la cultura del bere alcolici è tradizionalmente contenuta e legata ai riti del pasto o della socialità conviviale. Un utilizzo equilibrato e consapevole è del tutto conciliabile con la vita personale e sociale delle persone. Bere senza controllo o bere nel tempo, nel luogo o per motivazioni sbagliate significa bere in maniera non responsabile. Gli adolescenti sono i più vulnerabili.
I giovani bevono sempre di più, bisogna fare educazione perché in troppi si rovinano; bere con moderazione o consapevolmente va insegnato dietro i banchi di scuola. Un uso dell’alcol non responsabile può comportare rischi anche gravi per la salute e la sicurezza delle persone. I ragazzi vanno aiutati a capire i motivi: non bisogna perseguire il divieto assoluto, potrebbe diventare un’arma a sfavore e divenire uno stimolo maggiore alla trasgressione, una sollecitazione ad infrangere le regole che tanto “fanno figo” tra gli adolescenti. È molto importante dunque far crescere la consapevolezza sui pericoli.
È una constatazione che i giovani si rovinano con l’alcol, senza capire quello che stanno facendo: sarebbe utilissimo che questo tema entrasse nelle scuole non come divieto assoluto, ma proprio come educazione. Bisogna parlarne nei tempi giusti prima che sia troppo tardi: diventa inutile disperarsi dopo, è necessario interagire subito. Il vino, la grappa e gli alcolici in generale nella nostra consuetudine sono legati a momenti conviviali, celebrativi, di festa e di divertimento, ma pensare che spesso alcuni giovani vogliano solo autodistruggersi fa veramente dispiacere e rabbia. È necessario un insegnamento in ambito scolastico, per far capire che il vino è un alimento. E come tale bisogna preferire la qualità, alla quantità, poiché ne basta poco; il vero concetto è il bere consapevole, bisogna istruire e far capire agli studenti il tempismo del consumo e come il corpo metabolizza è fondamentale. L’unica possibilità per tenere i giovani al riparo dai rischi degli eccessi da alcol è creare in loro un’adeguata consapevolezza sul limite che separa l’uso dell’alcol dall’abuso e la conseguente capacità di autogestire correttamente i propri comportamenti.
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