26 novembre 2021
In data 26 Novembre 2021 il quotidiano nazionale “Il Giorno” pubblica, nella pagina dedicata al consueto appuntamento del venerdì, l’editoriale del Dott. Daniele Nappo, rappresentante legale della Scuola Paritaria S. Freud.
Questa settimana la riflessione verte sull’importanza delle ore di educazione fisica per migliorare lo sviluppo e coesione del gruppo classe. Il docente di Scienze Motorie, infatti, deve pensare non a costruire una futile competizione, ma a far sviluppare un sentimento di appartenenza al gruppo, esaltando le attività di tea, building fra studenti. I ragazzi devono sentirsi tutti ascoltati e ciascuno deve poter esprimere la propria singolarità. Pertanto, dall’ora di Educazione Fisica può realmente partire una spinta positiva, che appiani i dissidi del gruppo classe portando gli alunni a una maggiore coesione.
“Migliorare la coesione e sviluppo del gruppo classe anche in ambito scolastico è possibile per ottenere maggiori prestazioni anche quando si ritorna seduti al banco. Un team ha uno scopo sociale, fare team-building significa svolgere un’attività continua dove gli alunni imparano a lavorare insieme per un obiettivo comune condividendo le conoscenze per decidere maniere per essere nel fare più efficaci. Non c’è cosa più importante in una classe che fare un lavoro di squadra. Costruire un’unione coesa porterà benefici sia nel coordinamento della classe che nei processi di comunicazione, i quali inevitabilmente abbasseranno i conflitti e la competizione tra gli studenti. Il docente avrà prodotto, in questo modo, una giusta atmosfera dinamica. Ogni alunno sarà messo di fronte ai suoi punti di forza e di debolezza, l’idea di far parte di una squadra è fondamentale per sentirsi protagonista. Anche se lo sport è competizione, l’insegnante nelle ore di attività motoria non deve mirare a costruire una competizione fine a sé stessa, ma deve pensare a sviluppare un sentimento di appartenenza, perché l’obiettivo sia quello di includere non certamente il contrario. Deve riuscire a valorizzare, a volte esaltare, le qualità del singolo aumentando la fiducia. Il divertimento influisce in modo rilevante sulla parte qualità e risultato, quindi le ore di sport a scuola devono creare il giusto clima per produrre il piacere dello stare insieme; sul campo da gioco bisogna essere tutti uguali, non ci devono essere separazioni o gerarchie, questo aiuterà gli studenti di oggi anche nelle dinamiche di lavoro domani. Praticare attività fisica ha la sua ovvia importanza, ma nelle relazioni tra gli adolescenti di oggi deve diventare un’ottima possibilità di definire la parte importante della qualità della vita. L’obiettivo dell’insegnante è quello di far sentire tutti importanti e tutti ascoltati. In due parole, come detto, tutti uguali. La scuola moderna non deve considerare lo sport come è accaduto finora: una disciplina secondaria a cui viene dedicato poco tempo, strutture inesistenti, spogliatoi inadeguati. Lo sport se fatto e praticato in maniera corretta è invece utile e ha un senso importante nella multidisciplinarietà. Cultura, non solo pratica fisica.”
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