2 febbraio 2024
Il Dottor Daniele Nappo, Rappresentante Legale e fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, pone l'attenzione sull'Economia Domestica, una materia da insegnare a scuola. Fino agli '70 era insegnata alle ragazze di tutta Italia, ancora oggi in alcuni paesi europei è insegnata a ragazzi e a ragazze.
In alcuni Paesi hanno deciso di puntare sull'Economia Domestica a scuola: in sintesi imparare a cucire, ad amministrare la casa, a lavare i panni e a programmare il lavoro settimanale in un'abitazione. In Italia l'insegnamento, fino agli anni '70, era una materia vera e propria. La tradizione superata è stata presto sostituita da una materia più neutra: l'educazione tecnica. In molte nazioni però, soprattutto nel Nord Europa, l'Economia Domestica non è mai sparita dall'elenco delle materie scolastiche. Forse oggi potrebbe essere importante reintrodurre questa disciplina anche nelle nostre classi per tutti gli studenti: ragazze e ragazzi. Gli insegnamenti sono diversi e vantaggiosi: si va dall'imparare ad amministrare le finanze familiari, al saper gestire efficacemente i lavori come il cambio degli armadi e le lavatrici, a tenere sistemato il frigorifero e impostare correttamente una spesa di generi alimentari. E poi si studia l'economia sostenibile, la conduzione dei rapporti con le banche e di consumo critico. Insomma una vera e propria panoramica per rendere gli studenti autonomi. In Finlandia per esempio l'Economia Domestica è una materia scolastica come le altre e viene istruita già a partire dalle scuole medie. In Svezia l'Economia Domestica, il cui nome letterale è "Conoscenza della casa e del consumatore" è obbligatoria per maschi e femmine dal 1960. Gli aspetti sociali legati alla reintroduzione di questa materia nelle scuole medie e superiori, quindi, potrebbero essere plurimi soprattutto in una società che sta cercando di appianare le differenze di genere. In Italia, al giorno d'oggi, due terzi del lavoro casalingo è a carico della donna. Pare che le politiche a favore di una maggiore parità stiano costruendo qualche passo avanti, ma forse è proprio dalla scuola che può e deve ripartire un'educazione alla vita che non determini disuguaglianze.