3 dicembre 2021
E' del 3 Dicembre 2021 la consueta pubblicazione settimanale del Dott. Daniele Nappo, rappresentante legale della Scuola Paritaria S. Freud, sul quotidiano "Il Giorno" nella sezione "Piazza Lombardia".
Il sociologo parla dell'importanza dell'utilizzo del registro elettronico, strumento sempre più indispensabile. Nella scuola moderna questo è diffusissimo, anche se non ancora obbligatorio. Infatti vi sono ancora dei docenti poco avvezzi alla tecnologia che si fanno schermo delle proprie criticità utilizzando come pretesto il fatto che il piano di dematerializzazione non sia ancora stato approvato in toto. Bisogna cambiare la mentalità di questi insegnanti, facendo capire che oggi l'analfabetismo digitale non è più concesso, infatti vi è necessità non solo di accogliere il presente cambiamento, ma di fare in modo che sia obbligatorio per tutte le scuole acquisire un registro digitale, che costituisce il vero futuro della scuola.
“In un periodo in cui la scuola ha dovuto affrontare le difficoltà di una didattica mista, ossia in presenza e a distanza, il registro elettronico è uno strumento sempre più indispensabile. Nonostante però l’utilizzo sia d’indubbia importanza per gli studenti nativi digitali, alcuni docenti poco tecnologici ne penalizzano l’uso e gli sviluppi. Sono insegnanti ancora poco avvezzi alla tecnologia, che lo ritengono complicato da utilizzare, che credono che il dispositivo informatizzato tolga la fiducia tra genitori e figli. A dire il vero l’utilizzo del registro elettronico, assurdamente, da parte dei docenti delle scuole in sostituzione del vecchio registro cartaceo non è obbligatorio per legge fin quando non verrà approvato, dal Garante per la privacy, il cosiddetto Piano di dematerializzazione. Anche se la legge 1352012, all’art.7, commi 27 e 31, lega l’obbligo del registro elettronico al vincolo dell’adozione del Piano, sono tantissime le scuole che hanno deliberato ugualmente, attraverso i loro Collegi dei docenti, l’adozione del registro elettronico di classe e personale dell’insegnante. Per rendere obbligatoria la norma dell’introduzione del registro elettronico manca quindi proprio il Piano di dematerializzazione, che si attende dal 2012, e che porterebbe alla legge sulla sua istituzione obbligatoria nella scuola. Mancando la norma l’applicazione è, almeno per adesso, libera e lasciata alla delibera degli organi collegiali delle singole scuole. Inoltre c’è il monito del Garante per la Privacy che augura l’adozione di adatte misure di sicurezza a protezione dei dati. Al registro elettronico va riconosciuto il merito di supportare la penetrabilità tra la scuola e la collettivitàdegli attori dell’ambiente scolastico; l’utilizzo di un registro elettronico è oramai diffusissimo. Ogni giorno centinaia di migliaia di docenti utilizzano uno strumento che contiene dati di gestione delle classi. Gli insegnanti sono oggi talvolta ai margini nell’adozione di strumenti che si configurino come azioni di modernizzazione; al contrario diventano spesso il “volto” meno propenso al cambiamento della scuola stessa. Questo è un danno agli studenti che tanto invocano la nuova tecnologia e la modernizzazione dei vecchi approcci. Il registro digitale costituisce il futuro della scuola, l’unico vero ostacolo a tutt’oggi è l’analfabetismo digitale di alcuni docenti e la poca disponibilità di diversi insegnanti ad accogliere i cambiamenti. Bisogna cambiare la mentalità dei docenti, la volontà e la passione per questo lavoro devono indirizzare all’innovazione.”
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