10 dicembre 2021
In data Venerdì 10 Dicembre 2021, “Il Giorno” nella sezione “Piazza Lombardia – Oltre il Covid” pubblica le riflessioni del dott. Daniele Nappo, rappresentante legale della Scuola Paritaria S. Freud, sulla sinergia tra il mondo della scuola e del lavoro.
In questa società moderna e fluida diventa imperativo impegnarsi nella formazione diretta verso le aziende, incrementando la didattica d’impresa. I docenti devono giocare un ruolo fondamentale, aiutando, grazie alle proprie competenze, l’alunno ad avvicinarsi al mondo aziendale rimodulando anche il calendario scolastico, permettendo stage di lunga durata, come già in uso nel Nord Europa. Pertanto, il dialogo tra questi due mondi diventa imprescindibile.
“Le indicazioni della Commissione europea sono chiare: migliorare i risultati scolastici e adeguare le competenze, in particolare digitali. Bisogna definire i problemi che hanno scuola e mondo del lavoro con interventi mirati. Impegnarsi nella formazione diretta verso l’azienda vuol dire incrementare le possibilità di riuscita, ma è necessario agire sull’organizzazione e sulla cosiddetta didattica d’impresa. Ci vuole un modello che realizzi una maggiore sinergia fra istruzione e lavoro per riempire la diversità fra le competenze richieste dal mondo produttivo e quelle offerte dal sistema didattico, creare nuove opportunità per i giovani è costruire innovazione. I docenti vanno formati affinché abbiano preparazione nelle competenze digitali con continui aggiornamenti professionali. Anche una rimodulazione del calendario scolastico per la scuola potrebbe essere necessaria, consentirebbe cosi un minore distacco nel passaggio fra gli anni scolastici e una migliore conciliazione dei tempi di scuola e lavoro come accade in numerosi Paesi del Nord Europa. Sappiamo quanto il sistema economico, dal mondo dei servizi alla produzione, protenda alla completa digitalizzazione degli sviluppi e richiede sempre di più competenze tecniche specifiche oltre che una padronanza delle lingue straniere. La formazione in questi campi è però riservata ancora solo a particolari percorsi di studio; per agevolare la domanda e l’offerta bisogna agire sull’integrazione didattica. I programmi di apprendimento devono prevedere un inserimento anche pratico sul campo. Il termine di un ciclo scolastico dovrebbe coincidere con l’inserimento nel mondo del lavoro. Bisogna costruire una sinergia che dia dei vantaggi anche sotto il profilo sociale oltre che economico del territorio; il mondo imprenditoriale può coniugare le nuove tendenze e le innovazioni con il mondo della formazione. L’alternanza scuola lavoro è una realtà che va rafforzata. È difficile oggi individuare con chiarezza le competenze che saranno utili perché i processi digitali evolvono con una rapidità senza precedenti che la stessa emergenza covid ha ulteriormente accelerato. La formazione puramente tecnica può non essere di per sé sufficiente, ma deve essere abbinata a competenze umanistiche trasversali, che vanno oltre la classica formazione accademica. È necessario stimolare il dialogo tra questi due mondi, in modo che le progettazioni contribuiscano a creare i profili di cui poi si avrà bisogno per innovare e conquistare competitività.”
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