4 marzo 2022
E’ uscito in data Venerdì 4 Marzo l’ultimo editoriale sul quotidiano nazionale “Il Giorno” del dott. Daniele Nappo, rappresentante legale della Scuola Paritaria S. Freud di Milano. La riflessione settimanale questa volta riguarda il dialogo fondamentale tra studente e docente, infatti, se usato bene, questo continuo rapportarsi può davvero essere proficuo per entrambe le parti. Grazie all’insegnante, la scuola può avere un’arma per abbattere la criticità di una potenziale esclusione, sia dal dialogo di classe sia da quello educativo. Infatti il professore deve sempre essere inclusivo nei confronti dei propri discenti, esercitando doti importanti quali la capacità di ascolto.
“Se guardiamo gli studenti di oggi notiamo che hanno più somiglianze tra di loro che differenze; ogni ragazza/ o si appassiona, s'interessa, è coinvolto nelle dinamiche di classe cosi come si scoraggia; si demoralizza e si abbatte a seconda se all'interno di quella che è una delle prime comunità con cui ci si confronta ci si sente accolti e accettati oppure esclusi o addirittura emarginati. La scuola attraverso il docente ha un'arma che si può definire potente per affrontare la criticità dell'esclusione di uno studente: è il dialogo, inteso come ascolto e comprensione. L'atteggiamento dell'insegnante deve includere a prescindere dal contenuto del confronto che deve certamente considerare la personalità dello studente. E’ necessaria un'osservazione attenta, e un particolare rilevante è indiscutibilmente come si comunica, quello che non si di dice e che invece andrebbe detto. L'ascolto dev'essere un modo per comprendere davvero L'ascolto del docente colloca lo studente in una posizione di non sudditanza e senz’altro non produce ribellione. Se per esempio all'inizio dell'anno scolastico si assegna un compito, un tema o un diario di carattere privato, è possibile, anche probabile, che si produca e si istituisca una relazione che tenderà ad includere. Sappiamo quanto la scrittura individuale consenta un'aperturaall'altro, uno sblocco personale. I narrandosi dal passato al presente, in uno spazio di apertura all'esistenza, ad ogni momento, lo studente vive il suo percorso di crescita. Per il docente questo materiale è un prezioso deposito da cui attingere tante informazioni, consentendo osservazioni e valutazioni che portano nella maggiore dei casi ad affrontare in modo più sicuro e risoluto i disagi che attanagliano gli adolescenti; l'insegnante entra in un contesto di rapporto umano più forte, assume uno stato di coscienza libero. Se a volte si possono avere, comprensibile, simpatie, preferenze o antipatie con il dialogo si può valutare i ragazzi in maniera più profonda eliminando eventuali preconcetti. Tramite l'ascolto si origina accoglienza, si generano ripercussioni positive sia per lo studente sia per l'insegnante. Il giovane che si sente preso in considerazione incrementa la propria fiducia di riuscire, di conseguire obbiettivi, si spinge a fare molto di più di quanto avesse mai pensato di poter fare.”
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