27 ottobre 2023
Il tema trattato nell'articolo odierno dal Dott. Daniele Nappo, Rappresentante Legale nonché fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, è la Dote Educativa, un intervento a sostegno dei minori atta a fornire beni e servizi scolastici.
La scuola da decenni è impegnata a contrastare la povertà educativa con progetti e programmi a supporto degli adolescenti per aiutare lo sviluppo dei loro talenti e sostenerne il benessere. Uno degli strumenti posti in campo per affrontare proprio questa situazione è la Dote Educativa, un intervento di sostegno personalizzato orientato a minori in difficoltà socio-economica, adottato in diversi progetti. In concreto la dote educativa fornisce beni o servizi ai minori che si trovano in condizioni attestate di fragilità e vulnerabilità socio-economica, spesso segnalati dai Servizi sociali o dalla scuola. I dati aggiornati al dicembre 2022 dicono che sono stati raggiunti 2.430 ragazzi grazie alla collaborazione tra i partner territoriali che lavorano all’individuazione dei beneficiari, all’erogazione e monitoraggio delle doti e curano l’intero processo della presa in carico integrata, assicurando così la buona riuscita dell’intervento. Per il 2023 il progetto è attivo in 10 città italiane e intende raggiungere ulteriori 774 beneficiari. La dote certamente rappresenta una possibilità educativa, ed in alcuni casi anche l'unica, che mette in condizione un ragazzo o una ragazza di fare un'esperienza di trasformazione e di verifica del proprio sé. Che si tratti di un corso sportivo o di un percorso di musica o di un viaggio o di una formazione professionalizzante quello su cui si va a lavorare è la presa di consapevolezza da parte del beneficiario di poter influire positivamente sulla propria vita in modo consistente ed effettivo. Il senso è l'autodeterminazione. Anche nei casi in cui la dote non ha un esito comprovato, in termini di continuità e/o di risultati sperati, si conferma, comunque, come una possibilità di apprendere qualcosa su se stessi che sarà utile nella formazione della persona adulta.
Il progetto, oltre a rispondere ai bisogni concreti e ai diritti dei singoli adolescenti, lavora su resilienza e competenza, concorre al miglioramento delle condizioni di partenza dei minori e rafforza la Comunità Educante locale estendendo sui territori di intervento relazioni e collaborazioni con i svariati interlocutori e attori. La particolarità del progetto sta nella capacità di cogliere il bisogno specifico di ragazze e ragazzi e di soddisfare in maniera puntuale con un meccanismo capace di rafforzare la resilienza del giovane.
Si garantiscono la fornitura di beni essenziali per assicurare il diritto allo studio (kit scolastici, sostegno per ragazzi con Bes, Bisogni educativi speciali, e Dsa, Disturbi specifici dell’apprendimento), la possibilità di frequentare attività extrascolastiche per imparare, sperimentare, mettere le ali ai propri talenti: attività sportive, corsi di musica, teatro, fotografia. In sintesi si dà la possibilità di aprire i propri orizzonti e conoscere altre realtà con cui confrontarsi attraverso campi estivi, e viaggi d’istruzione. Per i ragazzi che vivono in nuclei familiari delicati e fragili viene favorita la stabilità dei percorsi di studio. La scuola ho l’obbligo di monitorare il percorso educativo intervenendo preventivamente quando compaiono indicatori predittivi di abbandono. Bisogna garantire la possibilità di scegliere ed essere accompagnato nel percorso scolastico più appropriato, ponendo un’attenzione specifica a chi si trova ad affrontare il passaggio al primo anno della scuola secondaria di 2° grado. È necessario dare la possibilità, per i ragazzi tra i 16 e i 18 anni, di reinserirsi in un percorso formativo, scolastico o professionalizzante qualora non si intenda terminare il ciclo di scuola secondaria di 2° grado per ragioni economiche o sociali orientando verso il mondo del lavoro. La scuola può e deve dare un esempio concreto di come può contribuire la Comunità Educante avendo sempre più corresponsabilità nei confronti del territorio. In particolare con i Servizi sociali va stabilita una forte collaborazione nella gestione dei casi più complessi, arrivando ad individuare e rispondere in modo connesso e veloce a situazioni problematiche e di forte disagio.