3 maggio 2024
Il Dottor Daniele Nappo, Rappresentante Legale nonché fondatore della Scuola Paritaria S. Freud, pone l'attenzione sulla depressione, un malessere che sempre più dilaga tra i giovanissimi. Ruolo della scuola, e dei docenti, deve essere quello di insegnare ai ragazzi che per ottenere ciò che si desidera è necessario impegno e di accettare sconfitte e insuccessi.
Una scuola meno burocratica e con il carisma della conoscenza è quello che serve agli adolescenti per aiutarli a sentirsi più sereni e meno svogliati. Purtroppo tra i 13 e i 19 anni è sempre più diffusa la depressione, un malessere che colpisce un adolescente su cinque. Sono dati allarmanti. La depressione è una malattia da prendere sul serio: si ammala anche il corpo, lo dimostrano gli studi, fino ad arrivare, nei casi più gravi, all'autolesionismo. La scuola deve crescere i suoi giovani, in ambiti sereni, deve aiutarli ad accettare sconfitte e insuccessi e ad impegnarsi per ottenere ciò che desiderano. Non bisogna far sì che un giovane cada in depressione per un brutto voto. Il docente ha l'obbligo di incoraggiare la relazione. La scuola deve quindi contrastare l'attitudine alla depressione dei propri allievi, limitando attraverso le delibere dei Collegi degli insegnanti il lavoro formale al posto di quello sostanziale. In pratica bisogna trasformarla in un luogo dove non si studia solo per apparire bravi o per essere appagati dalle proprie "prove" con buoni voti. La scuola è una comunità educante: non deve esistere l'unico obbligo, sia per i docenti che per gli studenti, di programmare, di dimostrare di aver fatto, di verificare o interrogare (...) Dev'essere un ambiente aperto dove i docenti devono avere il piacere di trasmettere ai giovani la propria passione per le conoscenze acquisite, per l'utilità riguardo al benessere umano dei contenuti spiegati, dove loro per primi si devono sentire stimati e rispettati oltre che valorizzati per la funzione che svolgono. E ancora dove investire, perché si ama insegnare. Forse è necessaria una scuola un po' più libera dal contesto opprimente della società che proponga un tempo da passare nelle aule che sia la gioia del bello, dell'approfondimento del vero e del giusto. Forse, ripeto con altre parole, sarebbe un bene tornare alla scuola come significato etimologico.